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Parla Copparoni: «A Torino la brutta copia del Cagliari». Ecco cosa ha detto l’ex numero 1 rossoblù

di Enrico Gaviano
Parla Copparoni: «A Torino la brutta copia del Cagliari». Ecco cosa ha detto l’ex numero 1 rossoblù

Il portiere, che ha giocato anche con i granata, analizza l’ultima sconfitta

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Cagliari Renato Copparoni è stato un grande portiere. Ha vestito la maglia del Cagliari negli anni d’oro, crescendo all’ombra di Albertosi e di Reginato. E successivamente ha giocato in serie A anche con il Torino. Venerdì 24 gennaio era allo stadio Olimpico perché piemontese e ha assistito quasi di stucco alla sconfitta della squadra rossoblù. «Un passo falso ci può anche stare - sottolinea l’ex calciatore originario di San Gavino -, ma non mi aspettavo davvero che il Cagliari offrisse una prestazione così brutta. Strano, davvero strano. Per giunta questa sconfitta è arrivata dopo tre risultati utili consecutivi frutto di ottime prestazioni». Davide Nicola ha provato a cambiare le sorti della partita inserendo quattro giocatori poco dopo l’inizio del secondo tempo. «Per quello che si era visto nel primo tempo avrebbe dovuto cambiare dieci giocatori. Giusto per ricordare che nella serata di Torino si è salvato solamente Caprile, che è stato protagonista di una bellissima prestazione. Senza di lui, probabilmente, il passivo sarebbe stato più pesante, il Cagliari avrebbe preso almeno quattro gol». Ma si può tentare di analizzare quanto successo venerdì? Copparoni non ha dubbi. «Serve a poco tentare di giustificare in qualche modo quanto accaduto. Stanchezza? Non so. Magari sotto il profilo psicologico hanno pagato qualcosa perché la vittoria con il Lecce può aver dato delle certezze che ancora non ci sono. Bisogna riposare, riprendersi ad allenarsi e chiudere questo capitolo. Necessario andare avanti, cercando già di fare bene, se non benissimo, nelle prossime due partite casalinghe. Ricordiamo che si deve giocare prima con la Lazio è poi con il Parma. Gare difficili, ma la squadra vista nelle ultime gare prima di Torino dà comunque tanta fiducia». Uno sguardo ora alla classifica e alla lotta per la salvezza. «La squadra rossoblù non è inferiore alle altre che lottano per non retrocedere - sottolinea senza dubbi Copparoni-. Ci sono sedici partite ancora da giocare e dunque tanti punti in palio. La squadra è ben equilibrata. Forse ci manca un attaccante, un terminale. Spesso si incontrano delle difficoltà a segnare, e un golletto non sempre può bastare. Pavoletti se sta bene può giocare e dare mano sulle palle alte. Piccoli si è mosso bene anche a Torino, ma i lanci lunghi non sono i suoi. Però c’era poco da fare venerdì. Se tutto va bene, insomma, il Cagliari può salvarsi. Chiaro, se arrivassero altri due ritocchi, aumenterebbe il valore della squadra . Si potrebbe affrontare il campionato in maniera migliore». A Copparoni piace il lavoro di Davide Nicola. «Su di lui il giudizio è assolutamente positivo. Cominciamo col dire che sulla sconfitta di Torino non ha nessuna colpa. Ha scelto di mettere in campo la formazione che nel secondo tempo contro il Lecce aveva fatto benissimo. Come dargli torto? È vero che in avvio di campionato la squadra ha stentato un po’ ma c’è anche da dire che i giocatori dovevano assumere le metodologie di allenamento, capire i nuovi schemi. E quando ci sono riusciti sono arrivati buoni risultati. Poi può succedere quanto visto venerdì , e devi fare i conti con la giornata no di tutti e non di pochi singoli. Ci auguriamo tutti che si tratti di un episodio perché quello che abbiamo visto è la brutta copia del vero Cagliari di questa stagione». Infine, da grande numero uno del passato, non può mancare un giudizio su Elia Caprile, il nuovo portiere del Cagliari. «Non posso che dire cose buone di Caprile - conclude Renato Copparoni -. Si, è andato via Scuffet che secondo me era comunque un buon numero 1, e lo ha dimostrato in più di un’occasione. Sicuramente il neo arrivato ha delle ottime qualità e sono molto contento che abbia mostrato tutto il suo valore a San Siro contro il Milan, perché ha trovato subito fiducia. Poi sia contro il Lecce che a Torino ha semplicemente confermato le sue grandi qualità. Si, credo proprio che la società ha fatto benissimo a puntare su di lui per questo decisivo scorcio di stagione».

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