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Il campione di basket Marco Spissu incontra i giovani della Torres. Ecco di cosa si è parlato


	Un momento dell&#39;incontro tra <strong>Marco Spissu</strong> e i giovani della <strong>Torres</strong> (<em>foto di Mauro Chessa</em>)
Un momento dell'incontro tra Marco Spissu e i giovani della Torres (foto di Mauro Chessa)

L’iniziativa organizzata dalla Fondazione Sef Torres ha affrontato il tema del sacrificio nello sport

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Sassari Il campione sassarese di basket Marco Spissu ha incontrato oggi, giovedì 13 febbraio, i ragazzi dell’Under 16 della Torres allo stadio Vanni Sanna nell’ambito del progetto ideato dalla Fondazione Sef Torres. Spissu ha raccontato le sue esperienze di una carriera  che lo ha visto indossare le prestigiose maglie di Virtus Bologna, Dinamo Sassari, Unics Kazan, Viola Reggio Calabria, Reyer Venezia e Saragozza, oltre a quella della Nazionale Italiana.

Tema dell’incontro: il  concetto di sacrificio nel mondo dello sport. «Sono cresciuto in un contesto molto positivo sia familiare che di amicizie -  ha detto Spissu – questo mi ha aiutato molto nel portare avanti gli studi perché i miei genitori ci tenevano molto. Il mio sogno però è sempre stato poter  essere un giocatore di basket e quando mi chiedono se abbia mai pensato ad alternative rispondo sempre di no. Ho fatto di tutto per diventare professionista. La chiave per riuscirci  è l’umiltà ed essere forti di testa, imparare dagli errori e non essere mai soddisfatti. Non sono mai stato alto, palestrato eppure allenandomi duramente ce l’ho fatta. La mia carriera non è sempre stata rose e fiori e agli inizi ho fatto diversa panchina e cambiato diverse squadre prima di impormi. A Bologna, in una piazza storica del basket come quella della Virtus, mi sono guadagnato l’opportunità di giocare nell’élite della pallacanestro. Dopodiché è arrivata la Dinamo e lì ho realizzato un altro sogno. Un consiglio ai ragazzi? Durante una partita, quando le cose non vanno bene, pensare a tutti i sacrifici fatti. Non farsi condizionare dall’ambiente esterno, fischi o quant’altro. Il momento più difficile? Quando non ho passato le visite mediche a Malaga». 

All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Club Stefano Udassi, il presidente della Fondazione Umberto Carboni e il Responsabile del Settore Giovanile Luca Raineri.

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