La Nuova Sardegna

Il reportage

La Costa Smeralda di ieri e di oggi: meno mondanità, i ricchi vogliono più privacy

di Clarissa Domenicucci
La Costa Smeralda di ieri e di oggi: meno mondanità, i ricchi vogliono più privacy

Via i russi, è l'estate degli americani. L’era Berlusconi resta indimenticabile ma la chiassosità non è più di casa

18 agosto 2024
8 MINUTI DI LETTURA





Il mondo cambia e lei si adatta: chic, selvaggia, duttile, sessantadue stagioni e non dimostrarle. Il segreto sta nel cambiare sempre per non cambiare mai. Così, la Costa Smeralda si conferma il paradiso estivo dei milionari, anzi dei multimilionari: arabi, indiani, tedeschi, americani. Dicono sia l’anno degli americani: il dollaro è forte e l’Europa conviene. Russi? Qualcuno l’abbiamo perso e tra quelli che tornano bottiglie da cinquemila euro al tavolo non se ne vedono più; in compenso abbiamo guadagnato ucraini, in vacanza in Costa Smeralda sotto copertura.

Tra i trend dell’estate 2024, un moderato consumo di alcolici rispetto al passato («non sgorgano più i fiumi di alcol di una volta») e una spiccata propensione dei super ricchi alla privacy («affittano calette private per starsene da soli e senza servizio», ci racconteranno).

Spazzata via la mondanità da rotocalco degli anni ‘90-2000 che si è sparpagliata tra la Grecia e le Baleari dove i servizi sono più economici, anche la geopolitica della destra in vacanza ha bannato il lusso da Costa Smeralda: meglio ostentare sobrietà un po’ posticcia nelle masserie pugliesi o a Capalbio. E, se il Sultano del Brunei acquisterà Villa Certosa, sarà davvero l’emblema del cambio di passo: «è alla seconda visita e l’interesse è alto» conferma l’architetto Ivo Radaelli, amico storico ed ex socio di Silvio Berlusconi. Pensare che proprio 20 anni fa un decreto governativo definiva Villa Certosa «sede alternativa di massima sicurezza per l’incolumità del presidente del Consiglio», e Berlusconi lanciava “il look bandana” a passeggio per Porto Cervo con Tony Blair. Ma a Villa Certosa sono passati anche Bush, Putin, Aznar e Topolanek, l’ex premier ceco che tanto si era sentito a casa da spogliarsi in giardino.

«L’universo va avanti ma l’impronta di Berlusconi qui resta indelebile», dice Radaelli, «il Cavaliere è stato l’unico dopo l’Aga Khan e Donà dalle Rose a promuovere la Costa Smeralda nel mondo, ha convinto gli uomini più ricchi ad investire qui». Altre grandi catene alberghiere puntano alla Costa Smeralda, in testa Mandarin e Four Seasons, e ancora: «faremo di Olbia il più grande hub del Mediterraneo per ospitare i mega yatch anche di inverno sul modello di Barcellona. Ci saranno residenze, negozi e il tutto a vantaggio della Costa Smeralda. Il futuro è roseo e molto è merito del Presidente Berlusconi», continua l’architetto, tra i testimoni del Ruby ter.

La pensa diversamente Mara, sarda, da 40 anni agente di immobili extra lusso in Costa Smeralda. Nel portfolio un paio di ville da 100 milioni di euro vendute agli arabi e una routine di affitti tra i 70 e i 100 mila euro a settimana (personale incluso si intende). Dice: «tutto è cambiato in meglio, oggi c’è più serietà; un tempo arrivavano con le valigette piene di soldi…». Un dopo Berlusconi? «Eccome se esiste, è finita quella chiassosità miele per calciatori, veline e teste piene di gel. Non si vedono neanche più i paparazzi». Chi arriva nel nord est dell’isola per spendere sono arabi, americani, inglesi, tedeschi, una clientela internazionale. «Gli italiani sono un po’ in ritirata - continua l’agente immobiliare- prima il rapporto era di 50 a 50 oggi è di 70 a 30, abbiamo perso russi ma guadagnato ucraini che arrivano quasi in incognito con passaporti di altri paesi, parlano inglese, poi si sbottonano e qualcosa raccontano». I veri ricchi non si fanno vedere in giro, sono ombre, «stanno tra di loro, ricevono sul panfilo o nelle ville in grande silenziosità e non vanno al Billionaire, ma se decidono di fare una festa è un capodanno e fanno guadagnare mezza Sardegna».

Ristoratori, albergatori e negozianti registrano gli incassi record al di sopra delle aspettative di luglio e l’ottimo andamento di agosto. La stagione ha preso il via con l’arrivo dei mega yatch di Bezos, Gates, Arnault e giù i titoli di giornale: «425 milioni di dollari galleggianti tra le acque di Porto Cervo e Olbia». Stesso mare per Mansur bin Zayd Al Nahyan, lo sceicco proprietario del Manchester City con yatch da 600 milioni e per i Beckam, in Costa Smeralda per festeggiare il compleanno della figlia Harper. Katy Perry a Porto Cervo con Orlando Bloom; Leo Di Caprio e Vittoria Ceretti si sono tuffati nella vita notturna tra cene a Porto Cervo, cocktail al Billionaire e un selfie al Phi beach. A Porto Cervo anche un romantico Jannik Sinner e i neo sposi in luna di miele Rodriguez-Moser; vacanze galluresi per la Hunziker, Pecco Bagnaia punta alla Maddalena e Teo Hernandez scatta selfie da Porto Cervo con gli amici Mariano Di Vaio e Alice Campello. E poi Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Marco Bocci, Laura Chiatti, Fedez. Sarà la prima stagione senza l’opzione Sottovento di Porto Cervo: chiude lo storico locale. «Non ci sono le condizioni per aprire» fanno sapere gli organizzatori.

Il 13 agosto è andato in scena l’evento più esclusivo dell’estate smeralda, il Gala Night dell’Hotel Cala di Volpe, dove il dress-code dettava il mood: “scintillante”. Guest star della serata, Mariah Carey. Si partiva dai10 mila euro a persona per sedere al Privè Diamond proprio sotto il palco; 5 mila euro per il Platinum, un tavolo centrale, fino ai 2500 (sempre a persona) per il Sapphire, la soluzione laterale da “vorrei ma non posso”. Non storcete la bocca, nel prezzo erano comprese un sacco di cose: il buffet realizzato dagli Executive Chef Maurizio Locatelli e Michele Bacciu, il viaggio tra le installazioni artistiche nel giardino del Cala di Volpe e il dj-set di Cristina Lazic.

Anche Enrico Dicò, “l’artista del fuoco” amato dalle star di Hollywood, trascorre qui le sue vacanze e sulla sua barca logata ospita amici e clienti: oggi è con Arianna Mihajlovic, Donnarumma, Balotelli e Frattesi. Espone a Porto Cervo nelle gallerie SimonBart e conferma che «in estate non esiste una piazza migliore di Porto Cervo, qui può accadere di tutto». Stasera incontrerà Elisabetta Franchi, interessata ad un’opera, domani un magnate americano che lo ha riconosciuto dallo yacht e ha gridato, alzando il calice al cielo: «ci vediamo in galleria!». Italiani pochi, «anche nei resort più esclusivi la fanno da padrone Middle East e americani», conferma Vito Spalluto, Managing Director del 7Pines Resort Sardinia a Baja Sardinia, a due passi dal Consorzio fondato dall’Aga Khan. Dai 2 ai 10 mila euro a notte con prima colazione per una delle 75 camere (di cui 21 suite) distribuite su 15 ettari bagnati sui due lati dal mare – a garanzia di spazio e riservatezza.

I prezzi filtrano una clientela molto esigente, gli standard sono alti e le richieste cambiano: «gli ospiti sono diventati molto healty, chiedono palestra, lezioni col personal trainer e di poter fare esperienze per le quali sono disposti a pagare qualsiasi cifra. Ma ad esempio non spendono più come una volta al bar, si beve meno». Tra le “esperienze” più gettonate dai miliardari il noleggio di una caletta ad uso esclusivo (l’albergo ne ha tre, tutte fronte tramonto che allestisce in base alle richieste) dove realizzare servizi fotografici o trascorrere giornate “da persone normali”: senza assistente, senza servizio, talvolta anche senza lettino; senza coppe di ghiaccio e trionfi di frutta. «Ci chiedono i teli, una bottiglia di vino da infilare in borsa e se ne vanno felici verso il sentiero. Per chi ha tutto è questo il vero lusso».

Pensavamo di trovare una delle regine della movida smeralda, Jacqueline Louzzada, lei che presentò Sinisa ad Ariana Mihailovich, proprietaria del mitico Orso a Porto Quatu con il marito Stefano Alviani. Ma ci risponde dall’aliscafo per Capri: «che torno a fare? In Costa Smeralda non ci sono più gli amici, tanti sono scappati ai tempi della tassa sul lusso, i voli sono pochi e i prezzi alti». E ci racconta quando Bono degli U2 arrivava a sorpresa nella villa di Lele Mora: «è stata un’epopea irripetibile. I russi pagavano anche diecimila euro per un cantante che li intrattenesse una mezzoretta, o seimila euro per un aperitivo. Bei tempi, Berlusconi e Mora erano i grandi animatori».

Tra i mattatori di quella Costa Smeralda, Umberto Smaila: suonava per 50 serate di fila allo Smaila’s di Poltu Quatu, dove ha fatto ballare Niki Lauda e sposato in anteprima Totti e Ilary. Ma sono immagini in bianco e nero che fanno ormai parte di un’altra era. «L’humus che richiamava giornali e paparazzi un tempo era concentrato solo qui, oggi si è spostato in varie direzioni, Formentera, la Puglia, Mykonos – dice - e anch’io mi sono adattato al cambiamento. Ho preso casa a Golfo Aranci, più economico e fuori dal casino, un po’ per conto mio. D’altronde un caffè a Porto Cervo lo paghi 10 euro ma a cinque chilometri torni a pagarlo 1 euro e cinquanta. Quest’isola è meravigliosa e democratica, basta sapersi organizzare». E torna al suo da farsi in quel di Cannigione.

Tramontati i karaoke, i piano bar e le sciabolate per stappare i magnum, si impongono locali di nuova concezione che guardano al resto del mondo, come The Sanctuary e Ritual Club. E il Phi beach, nel comune di Arzachena, club tra i 100 migliori al mondo (Top List di DL Mag International 2024) e beach club suggestivo dove una giornata sul lettone per 2 vi costerà tra i 200 e i 380 euro, ma solo dalle 12 alle 18. Poi scatta la tariffa tramonto.

Ci trovi la star internazionale, il tycoon in elicottero, i dj più pagati del mondo, ma anche la famiglia e la mamma con bambino. È esclusivissimo eppure è per tutti e può capitarti anche questo: che un americano ti offra del Dom Perignon Rosè perché ne ha ordinate 12 bottiglie e solo dopo ha scoperto che non gli piace.

In Primo Piano
Capo Pecora

Dramma sulla costa di Arbus: escursionista 37enne precipita da una parete rocciosa

Video

Olbia, in migliaia in chiesa per l'ultimo saluto a Gioele Putzu

Le nostre iniziative