Su Rai 1 Belcanto la serie sulla lirica creata dal sassarese Antonio Manca
I costumi sono del cagliaritano Alessandro Lai
In fuga dal marito violento una donna di nome Maria, interpretata da Vittoria Puccini, lascia Napoli per Milano dove sogna una carriera nell’opera per le due figlie. Senza aggiungere dettagli sulla trama si può presentare così “Belcanto”, serie ambientata nel mondo della lirica a metà Ottocento che debutta lunedì in prima serata su Raiuno con i primi due episodi degli otto in totale in cui si sviluppa una storia creata e scritta dal sassarese Antonio Manca insieme ai colleghi sceneggiatori Federico Fava e Mariano Di Nardo. Classe 1978, diplomato al Centro sperimentale di cinematografia, Manca ha firmato per il cinema apprezzati film come “La ragazza del mondo” diretto da Marco Danieli e “Sole” di Carlo Sironi (entrambi selezionati alla Mostra di Venezia) e non è alla prima esperienza per quanto riguarda miniserie trasmesse dalla Rai avendo collaborato alla sceneggiatura di “Tango per la libertà” andata in onda nel 2016 e soprattutto “La sposa” che tre anni fa fece registrare ascolti importanti (titoli che si possono recuperare su Raiplay). Ora questo nuovo progetto, originale e ambizioso nel voler raccontare anche la grande tradizione dell’opera italiana. La lirica assume infatti l’importanza di un personaggio centrale, con ampio spazio alla musica di geniali compositori come Mozart, Bellini, Donizetti, Rossini. Intorno sviluppa la storia di questa madre e delle sue figlie e attraverso le loro vicende vengono toccati temi come la redenzione, il sacrificio, la lotta contro le difficoltà, la condizione della donna nella società del tempo. Insieme a Vittoria Puccini nei panni di Maria, gli altri volti principali della serie sono le giovani Caterina Ferioli e Adriana Savarese che interpretano le due figlie di Antonia e Carolina. Nel cast anche Carmine Recano, Giacomo Giorgio, Vincenzo Ferrera, Andrea Verticchio, Nicolò Pasetti, Serena De Ferrari, Antonio Gerardi e Andrea Bosca. La regia è dell’esperto Carmine Elia che nel corso della carriera ha diretto tra i vari progetti televisivi diversi episodi di “Don Matteo”, “La porta rossa”, “Mare fuori”, “Sopravvissuti”. In una serie come “Belcanto” ambientata nel passato l’estetica ricercata dalla regia trova una componente fondamentale, oltre che nel reparto scenografico, negli abiti indossati da attrici e attori che aiutano anche a far immergere lo spettatore al meglio nell’epoca raccontata. A dare un contributo specifico in questo settore il lavoro del costumista cagliaritano Alessandro Lai. Allievo del grande Piero Tosi ha alle spalle una ricca filmografia, al fianco di registi come Franco Zeffirelli, Cristina Comencini, Francesca Archibugi e soprattutto, per i diversi lavori fatti insieme, Ferzan Ozpetek. Sei volte candidato al David di Donatello e due volte vincitore del Nastro d’Argento, è stato più volte impegnato anche in progetti televisivi. Il più recente, prima di “Belcanto”, per un’altra serie in costume ambientata nell’Ottocento: “I leoni di Sicilia” diretta da Paolo Genovese.