La Bella di Alghero e Sharon Stone in passerella per Antonio Marras – FOTO
La diva di Hollywood ospite dello stilista sardo a Milano. Nel parterre della sfilata anche Geppi Cucciari
La moda brilla a Milano, siamo in piena Fashion Week, e fino al 3 marzo si alternano sulle passerelle gli stilisti internazionali più famosi al mondo insieme ai giovani emergenti. Antonio Marras ha sfilato ieri e, ancora una volta, ci ha rapito e spiazzato con la sua arte. Lui, che aggiunge e che narra e narra, questa volta ha sottratto; ha raccontato senza narrare, ha guidato il nostro sguardo solo sui suoi abiti. Li ha fatti parlare senza uno sfondo, senza il contesto. Via la scenografia: abbiamo visto “solo” i riflessi affascinanti e intimi di deboli luci, dal sapore delle lampadine che non troviamo quasi più. La magia, questa volta, viene direttamente dagli abiti, semplicemente così belli che da soli creano l’atmosfera.
Eppure, anche questa volta, il racconto c’è. L’Alghero-casa c’è. Il mondo c’è. Il Mediterraneo c’è e si parte da un reale ritrovamento che sa di favola. Patrizia Sardo Marras ci racconta di un trafiletto che parla della riscoperta, per caso, negli archivi di Pesaro, dell’opera La Bella di Alghero, spettacolo del 1892, un dramma verista messo in scena una sola volta e poi svanito nella memoria. Così, ecco che sbucano da una quinta rosso fuoco – come deve esserci in un vero-vero teatro – incedendo tra il cemento essenziale, un gruppo di teatranti che da Barcellona sbarca ad Alghero, portando con sé un nuovo modo di vestire, fatto di sensualità e abiti che avvolgono il corpo in modo raffinato e magnetico. In passerella, la prima ventina di creazioni brilla al nero, un nero che vive di mille sfumature, stratificato, profondo, luminoso.
I must di Marras ci sono tutti: le rose, le mani, le righe, i ritratti. L’influenza catalana emerge con forza nei tessuti e nei dettagli: gessati, principe di Galles, velluto, broccato, damasco, jacquard ottomano, taffetà. Ogni materiale è portato alla vita da tecniche artigianali – dalla stampa a mano ai ricami sofisticati – in un gioco lieve di patchwork e plissé. La collezione è più che mai profondamente Marras... ci sono gonne che sappiamo avere 11 strati di tessuto! Ma questa volta non lo vediamo subito. Marras si cimenta nell’eleganza “a levare”, costruita su dettagli sartoriali complessi e raffinati, sino alle ultime uscite che si accendono con abiti da gran sera in taffetà: niente orpelli immediati, ma accompagnati da un pensiero sottile e intenso, una costruzione sartoriale incredibile – anche sui bellissimi tubini – che richiama la complessità immaginata forse solo per certe giacche maschili.
I tubini “nascondono” un lavoro minuzioso, pensato per esaltare le forme senza mai essere scontato. Una stella di Hollywood compare tra gli ospiti: Sharon Stone, attrice icona di fascino e indipendenza. Mai banale Marras, mai scontato, mai freddo. Quest’attrice bellissima e antifragile risuona nell’anima di Antonio: «Ha attraversato momenti difficili nella sua vita», ci racconta lo stilista, «ma si è riappropriata di sé stessa con una forza straordinaria. Mi piace il fatto che non abbia stravolto i suoi tratti. Non se la tira, è bellissima senza trucco, è affabile, gentile».
Le donne vere e geniali lo ispirano e ha voglia di vestirle, come la nostra Geppi Cucciari, indimenticabile sul palco di Sanremo: «È un’artista fuori dal comune, a Sanremo si è magnata tutte in un boccone… ora possiamo dirlo! Abbiamo un rapporto che va oltre gli abiti. Lei è casa».