Vittorio Sgarbi irriconoscibile: «Soffro di depressione, passo molto tempo a letto»
Il critico d’arte ha raccontato come vive in quest’ultimo periodo tra l’attività in pubblico e la vita privata
«Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto»: così Vittorio Sgarbi, 72 anni, si è raccontato a Repubblica. Il critico d’arte negli ultimi tempi ha abbandonato quasi del tutto la veste del personaggio televisivo polemico e aggressivo, sui suoi profili social continua a condividere contributi sull’arte, resoconti di conferenze in pubblico, ma qualcosa è cambiato. Voce grave, lenta, un viso magro e sofferente.
«La mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare. Come abbiamo il corpo così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare – ha rivelato il critico –. Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta». E ancora: «Trascorro una fase di meditazione dolorosa su quello che ho fatto e sul destino che mi attende».
E tra le preoccupazioni, c’è quella per l’inchiesta, partita dal Fatto quotidiano e da Report e poi divenuta giudiziaria, sul furto del dipinto di Manetti. L’ex sottosegretario di Stato aveva detto di aver trovato l’opera nella soffitta della sua villa a Viterbo. Ora però è imputato per riciclaggio, autoriciclaggio e contraffazione di opere d’arte.