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Emergenza idrica, servono le dighe ma anche sensibilità contro lo spreco

di Rossella Sanna*
<usng-titolo-spec>Emergenza idrica, servono le dighe ma anche sensibilità contro lo spreco</usng-titolo-spec>

I cambiamenti climatici che stanno interessando l’intero pianeta hanno scatenato diverse discussioni e hanno portato alla nascita di veri e propri movimenti di sensibilizzazione

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Negli ultimi mesi si è più volte discusso del fatto che, in assenza di misure straordinarie, potrebbe essere necessaria l’adozione di misure restrittive riguardanti l'utilizzo di acqua potabile non solo per il consumo umano ma anche per l’agricoltura. I cambiamenti climatici che stanno interessando l’intero pianeta hanno scatenato diverse discussioni e hanno portato alla nascita di veri e propri movimenti di sensibilizzazione che protestano contro la politica nazionale e internazionale che non intervengono in maniera forte per contrastare cause e pericoli del cambiamento climatico. Anche in Sardegna stiamo assistendo a lunghi periodi di siccità, e negli ultimi mesi la frequenza e l'intensità delle precipitazioni è stata talmente ridotta da portare la capacità di riempimento dei bacini, soprattutto in alcune zone dell'isola, ai minimi termini. In particolare destano grande preoccupazione la situazione del Sulcis e della Baronia, dove il sistema idrico del Cixerri e la diga del Maccheronis hanno fatto rilevare un livello rispettivamente poco sotto e poco sopra il 10% della capacità dei bacini.

Altrettanto preoccupante è la situazione della Nurra, col bacino del Coghinas sotto il 25% della capacità, e con un volume di risorse idriche disponibili inferiore alla metà rispetto a dodici mesi fa. Vi è il rischio che gli agricoltori, soprattutto per le colture che richiedono un maggior utilizzo di acqua, si vedano costretti a rinunciare ai loro raccolti, mentre per le popolazioni civili potrebbero essere necessarie misure di razionamentodell'acqua potabile. Il problema si aggrava con l’arrivo dell’estate,la presenza di numerosi turisti richiede una quantità ancora maggiore di acqua. Per fronteggiare i rischi causati dalla siccità si prevede di utilizzare i fondi del Pnrr allo scopo di creare nuove dighe, nonché di mettere in collegamento quelle esistenti, in modo da utilizzare le risorse abbondanti in un bacino per compensare la scarsità di acqua rilevata in un altro bacino. Si sono poi diffusi negli ultimi anni alcuni sistemi innovativi per recuperare risorse idriche in una situazione di siccità. Una prima possibilità è quella di utilizzare i dissalatori per l’acqua marina, come avviene già in molti paesi europei, in particolare in Spagna, anche se al momento in Italia tale sistema non si è affermato per via dei costi considerati troppo alti.

Infine un ulteriore sistema è l’utilizzo di potenti impianti di deumidificazione, in grado di recuperare dall'aria umida notevoli quantità di risorse idriche. Nel frattempo è indispensabile che si diffonda una cultura contro lo spreco dell'acqua nella collettività, e che gli enti di gestione provvedano alla manutenzione delle condotte, dove le perdite rappresentano ancora una causa rilevante di ulteriore spreco.

*Rossella è una studentessa della 3M del liceo scientifico G. Spano di Sassari.
 

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