La Nuova Sardegna

Da viale Enrico Berlinguer a viale Umberto, dai banchi del liceo statale Margherità di Castelvì ai laboratori di Abinsula, dall’umanesimo alla tecnologia. È questo il percorso fatto dai ragazzi e ragazze della terza I “scienze umane” e della terza H “linguistico internazionale” del Castelvì.

A guidare gli studenti in questo nuovo appuntamento del progetto LaNuova@Scuola sono stati i professori Stefano Sole e Daniele Cosseddu. Per Abinsula – società che da anni porta il nome di Sassari nel mondo – l’introduzione è stata curata da uno dei fondatori, Antonio Solinas, ingegnere elettronico, direttore Ricerca e Sviluppo.

Un compito non facile: far incontrare due mondi obiettivamente lontani, per quanto gli studenti del Castelvì frequentino Internet come tutti i loro coetanei e sappiano usare i vari device che permettono di studiare, socializzare, giocare.

Due sviluppatori di Abinsula, Samuele Carboni e Gianfausto Notarnicola, hanno condotto le due classi alla scoperta delle meraviglie tecnologiche progettate e realizzate in viale Umberto.

Prima, però, Antonio Solinas ha spiegato le attività e la filosofia di Abinsula, dove la necessità di avere fortissime competenze informatiche e tecnologiche si coniuga con complesse scelte sul posizionamento di mercato e con una ferrea etica del lavoro. Oltre che con una fervida fantasia.

Basti pensare a una delle storie che più hanno incuriosito gli studenti: quella delle campane.

Abinsula è stata contattata da un’azienda di Mondovì che da secoli produce campane e che aveva una domanda: è possibile metterle in rete per controllarle da remoto, programmarle, aggiornare il catalogo musicale, monitorare gli eventuali guasti e capire come ripararli senza dover mandare tecnici specializzati in giro per il mondo? Abinsula ha affidato il compito a Samuele Carboni, che è anche musicista e ha trovato la soluzione tecnologica ora presente in moltissime chiese del pianeta.

Ma se questa potrebbe essere soltanto una curiosità (e non lo è, perché implica sia avanzamento scientifico sia valore economico), Abinsula ha un catalogo lunghissimo di attività da illustrare agli studenti, sempre con un messaggio chiaro: definire bene le proprie competenze, fissare obiettivi ambiziosi ma ragionevoli, lavorare a fondo per raggiungerli, programmando il proprio tempo e rinunciando, se è il caso, a un’ora in palestra o a un aperitivo.

È così – ha spiegato Antonio Solinas – che un gruppo di amici con lavori più che soddisfacenti in altre aziende ha deciso di cambiare strada, di tornare a Sassari e di creare una realtà del tutto nuova, chiamata appunto Abinsula, un nome che, guarda caso, è un richiamo alla cultura umanistica, allo studio del latino, e un invito a pensare sempre in grande, a 360 gradi.

Notevole quindi la curiosità dei ragazzi per un’azienda che ha raggiunto importanti risultati nella collaborazione con case automobilistiche e motociclistiche, nell’agricoltura di precisione, nella cybersicurezza.

Senza dimenticare i successi nella gestione della Torres calcio e nell’organizzazione di concerti. E l’impegno nell’editoria come azionista di Sae Sardegna, che pubblica il nostro giornale.