La Nuova Sardegna

La Nuova @ Scuola
La Nuova @ Scuola

Il caso Bove e gli errori nel primo soccorso, fare la manovra giusta può salvare la vita: bisogna avviare i corsi nelle scuole

di Martina Frassetto*
Il caso Bove e gli errori nel primo soccorso, fare la manovra giusta può salvare la vita: bisogna avviare i corsi nelle scuole<br type="_moz" />

E' necessario cominciare a riconoscere l'importanza di sapere sempre che cosa fare davanti a una persona che sta male o ha avuto un incidente

2 MINUTI DI LETTURA





Era il primo dicembre quando Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina classe 2002, ebbe un malore al 16’ minuto durante Fiorentina-Inter. Date le convulsioni si pensava che avesse avuto una crisi epilettica, poi ulteriori accertamenti hanno confermato l’ipotesi di arresto cardiaco. D’istinto, un compagno di squadra e un algtro giocatore della squadra avversaria, mentre l’arbitro chiamava i soccorsi, tirarono fuori la lingua di Bove con l’intento di non farlo soffocare. Alcuni calciatori provavano a metterlo in una posizione adatta invano mentre altri cercavano di coprire ciò che stava accadendo.

Ora il ragazzo sta bene e probabilmente grazie al defibrillatore sottocutaneo potrà tornare a giocare, ma quell’azione fatta in preda al panico poteva essere fatale, poiché i ragazzi non conoscevano i fondamenti del primo soccorso. Per sentito dire almeno una volta abbiamo pensato che in caso di convulsioni tirar fuori la lingua con le mani
fosse una cosa saggia, in realtà non lo è, sia per la salute del paziente, ma anche la nostra, perché in una situazione di pre arresto la forza esercitata dai denti può arrivare a staccare un dito. Questo ci insegna l’importanza di seguire un corso di primo soccorso. Nel caso di Bove, l’unica cosa da fare in attesa dei soccorsi era spostare l’atleta di fianco per non far ingoiare saliva o vomito, tirare fuori la lingua può essere fatto solo da personale qualificato con un’apposita pinza. Circa 4,5 milioni di persone muoiono di morte cardiaca improvvisa, la maggior parte a causa di un intervento poco tempestivo, per questo proporrei l’obbligo, dalle scuole superiori, di formare i ragazzi con un corso di BLS e per ogni società di avere almeno un tesserato avente il brevetto BLSD, soprattutto dove l’ambulanza non è presente. Tutt’ora non c’è abbastanza sensibilizzazione sull’argomento, ed è necessario iniziare a riconoscere l’importanza di sapere cosa fare in ogni situazione di questo tipo, perché un secondo può cambiare la vita.

*Martina studia al liceo Spano di Sassari
 

Primo piano
Il lutto

Morto Karim Aga Khan, creatore della Costa Smeralda

Le nostre iniziative