La cronaca e il grande appeal televisivo: mini sondaggio sui gusti degli spettatori
Le serie televisive che traggono ispirazione da fatti reali hanno un pubblico in crescita. Attira soprattutto la psicologia del killer
Negli ultimi anni è in continua crescita l’interesse verso i fatti di cronaca. Quest’incremento è dovuto in parte ai media, che sempre più spesso trattano questi argomenti. Alcuni fatti di cronaca sono stati raccontati in film o serie TV che, alla loro uscita, sono rimasti per settimane ai vertici delle classifiche.Il dato è molto significativo: ci fa capire come l’umanità sia sempre più attratta dal genere true crime e come, attraverso i film o le serie TV, lo spettatore possa osservare in maniera realistica il susseguirsi degli eventi.
Per analizzare al meglio questo argomento, ho creato un sondaggio e l’ho condiviso con amici e conoscenti. Da quest’ultimo è emerso che otto persone su dieci dichiarano di aver mostrato interesse verso i fatti di cronaca e il true crime. Questo interesse è risultato maggiore tra le donne e tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Molti di loro hanno approfondito l’argomento leggendo articoli online o giornalistici, ascoltando podcast (Elisa True Crime, Demoni Urbani, ecc.), la maggior parte afferma di aver guardato serie TV e film collegati ai casi.
Ma che cosa incuriosisce di più in un caso? Perché seguire questo tipo di situazioni è considerato da molti uno svago? La maggior parte delle persone è attratta dalla visione psicologica del killer, dal desiderio di sapere esattamente cosa pensa e cosa lo spinge a compiere determinate azioni. Forse si cerca di individuare atteggiamenti che potrebbero rappresentare un segnale d’allarme nella vita reale. Oppure, aspetto da non sottovalutare, si prova un interesse quasi morboso nell’osservare un essere umano compiere azioni irragionevoli, chiedendosi: come si può arrivare a uccidere una persona? Proprio per questo motivo, molti non si limitano all’analisi del killer, ma ricercano anche i motivi che lo spingono a compiere il reato e, di conseguenza, studiano le vittime e il loro contesto.
L’interesse particolare verso il carnefice, però, potrebbe portare a provare una sorta di empatia nei suoi confronti? Tre persone su dieci ammettono di aver provato questo tipo di sensazione, dovuta al fatto che la serie TV o il film si sofferma sulla visione del killer, creando un collegamento emotivo tra la sua storia e lo spettatore, che in alcuni casi può persino arrivare a giustificarlo. Per questo una delle domande più frequenti riguardo questo tema è: l’interesse per contenuti true crime è una forma di intrattenimento sana o può essere dannosa a lungo termine? La maggioranza afferma che sia del tutto sana, altri sostengono che sia dannosa. In sintesi si pensa che possa essere una forma sana finché ci si sofferma nel prendere coscienza della realtà che ci circonda; può diventare dannosa invece, quando ciò che si apprende viene emulato nella realtà.
In conclusione abbiamo percepito tramite quest’analisi quanta influenza abbiano su di noi i media. Basti pensare che i casi più seguiti dagli amanti di cronaca nera sono quello di Elisa Claps, Jeffrey Dahmer e Emanuela Orlandi dai quali sono state tratte serie tv,mentre per i crimini legati apresunti sentimenti, è stato il femminicidio di Giulia Cecchettin, proprio grazie al fenomeno mediatico creatosi intorno a questo caso, nella speranza che atti come questi non vengano mai più ripetuti.
*Clara studia al liceo Soano di Sassari