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Un animale fa bene al cuore

di Martina Frassetto*
Un animale fa bene al cuore

I successi della pet therapy

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Ci troviamo in prossimità delle feste natalizie e chiunque, fin da bambino, ha sempre chiesto a Babbo Natale un animale domestico. Boris Levinson,psichiatra americano, diceva che un animale non giudica, non fa domande, ma sa guarire un cuore. Nel 1960 si accorse come la presenza del suo cane avesse un enorme impatto positivo nei suoi pazienti e inventò la pet therapy. Gli animalicoinvolti sono cani, gatti, cavalli, conigli e piccoli roditori. La terapia consiste in attività assistite che puntano a migliorare il benessere generale e includono visite ospedaliere o scolastiche, terapie assistite, fanno parte di un piano sanitario e sono condotte da professionisti. La terapia è spesso rivolta a bambini con disturbi dello spettro autistico per favorire la comunicazione, anziani con demenza per migliorare l’aspetto cognitivo e persone con disabilità motorie o affette da ansia. Solitamente i cani si occupano della terapia ospedaliera nei pazienti che soffrono di stress post traumatico, invece i cavalli spesso aiutano i bambini con paralisi cerebrale per migliorare l’equilibrio. Molti non credono nella zooterapia, tuttavia vari studihanno dimostrato che l’interazione con un animale rilascia ossitocina, l’ormone legato al benessere e riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Aumenta la frequenza cardiaca nei pazienti affetti da depressione e la diminuisce nelle persone ansiose.

*Martina studia al liceo Spano di Sassari
 

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