La Nuova Sardegna

Alghero

Conti in rosso per il commercio, ora si punta tutto sul Cap d’Any

di Gianni Olandi

Per il presidente di Confcommercio la “vicenda low cost” ha sconvolto l’intera economia cittadina Il timore degli operatori è che si vada verso una stagionalità ridotta, limitata ai soli mesti estivi

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ALGHERO. Sulla Riviera del Corallo non c’è stata la corsa ai regali dell’ultimo momento, soltanto una corsetta, quasi una passeggiata, a conferma di una situazione economica locale problematica e non priva di incertezze anche per il medio e lungo termine. L’atteso assalto ai negozi è stato piuttosto tiepido, i registratori di cassa delle attività commerciali hanno battuto volumi nettamente al di sotto delle aspettative e degli scorsi anni, anche se si registra qualche eccezione.

«Un Natale problematico – conferma Massimo Cadeddu , presidente della Confcommercio – deludente per alcuni versi e che testimonia di una situazione complessiva difficile che sta creando preoccupazioni all’intero settore mercantile».

Cadeddu si affida alla matematica: «Solo per fare un riferimento statistico vale la pena ricordare che mancano all’appello tutti i collegamenti internazionali della Ryanair, decine di migliaia di passeggeri, parte dei quali sostava anche nel nostro territorio. Stiamo pagando un prezzo altissimo e in questo momento abbiamo forti difficoltà a individuare soluzioni, da parte delle istituzioni locali e regionali, che siano in grado di recuperare rapidamente l’attuale disagio socio economico».

Problema che evidentemente coinvolge le attività tradizionali dell’abbigliamento, calzature, elettrodomestici, ma anche quelle dei pubblici esercizi dove a fronte di qualche apertura si registrano invece numerose chiusure. La crisi è entrata anche nei settore tradizionalmente pesanti per l’economia algherese quali l’edilizia e l’artigianato.

«Sarà un inverno decisamente pesante – aggiunge il presidente della Confcommercio – anche perché alla vicenda dei voli low cost si aggiunge una situazione complessiva di stallo per quanto riguarda iniziative imprenditoriali di una certa rilevanza».

Il timore di tornare a una realtà che vive soltanto stagionalmente è quindi dietro l’angolo. «Assolutamente sì – risponde Massimo Cadeddu – quella stagionalità netta che i flussi della Ryanair avevano abbattuto, garantendo quindi un minimo di continuità anche nei periodi di bassa stagione, ora rischia di riproporsi in modo drammatico. Confidiamo molto nel nuovo gestore aeroportuale che ha proceduto alla privatizzazione della società di gestione e auspichiamo che gli impegni assunti pubblicamente dalla Regione, presidenza e assessorato ai Trasporti, su un ritorno delle rotte low cost si concretizzino in tempi rapidi».

La grande distribuzione in qualche modo ha tenuto. «Nel periodo natalizio gli acquisti di cibo e agroalimentare più in generale sono sempre prevalenti – precisa il rappresentante della Confcommercio – ; il risparmio, casomai, lo si pratica per altri generi non considerati proprio di prima necessità».

Ora le festività di fine anno dovrebbe costituire momento di richiamo e promozione nel territorio e quindi determinare i tradizionali flussi del movimento interno attirato dai grandi eventi in programma per la notte di San Silvestro .

«Certo di tratta di presenze importanti che daranno una boccata di ossigeno e che fanno parte della tradizione della Riviera del Corallo che, prima in Sardegna, ha portato il Capodanno in piazza. Siamo a conoscenza che le prenotazioni per alberghi e ristoranti stanno crescendo in misura importante ma vorrei ricordare che il problema del quale stiamo parlando è altra cosa, registriamo un buco nero per la sparizione del traffico low cost non può essere affrontato, e soprattutto risolto, con uno spettacolo in piazza e una notte di fuochi di artificio».

Sembra di tornare indietro di 15 anni.

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