I sindaci di Sassari e Alghero: «Capodanno eccezionale ma ora si deve programmare»
Mascia esulta: «La città ha risposto, per il futuro serve più condivisione». Cacciotto soddisfatto malgrado il calo ad Alghero: «Allarghiamo l’offerta»
Sassari Tutto in una notte. Magica, certo, e sotto molti punti di vista sorprendente. Ma comunque unica. Non nascondono la loro soddisfazione i sindaci di Sassari Giuseppe Mascia e di Alghero Raimondo Cacciotto. E ne hanno ben donde visto che nell’arco di una trentina di chilometri hanno messo in piedi due “concertoni” che hanno attirato complessivamente almeno 40mila persone senza che si sia registrato nessun problema di peso.
Certo: qualche muso storto tra chi è rimasto fuori dalle transenne in una Sassari esplosa come non si era vista mai. E qualche altro in una Alghero che è andata ben lontana dai 50mila della bomba Ligabue del 2023, con conseguente sold-out delle strutture ricettive. Ma non abbastanza per negare l’indiscutibile successo delle due iniziative “vicine”, che sommate al capodanno di Castelsardo con Irama ed Elodie hanno reso il nord ovest della Sardegna una delle capitali del Capodanno a livello nazionale. Smaltita l’adrenalina post veglione la riflessione dei due primi cittadini però è un’altra, e la loro domanda è in fondo quella che tutti si pongono: ma vale davvero la pena concentrare tutte queste risorse, competenze, talenti, sforzi, in un’unica notte?
«Partiamo dal presupposto che la risposta nel nord ovest è stata complessivamente positiva – ragiona il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia –. L'indotto è stato positivo, tre piazze piene di persone e tre iniziative diverse che si integravano tra loro. Certo è che ora serve un passo avanti. Bisogna ragionare con grande anticipo e fare una programmazione condivisa che veda la nostra area ragionare in termini unitari. Non per togliere ma aggiungere, fare sistema, allungare. Programmare, con il dovuto anticipo».
Inevitabile il moto d’orgoglio per una Sassari che ha risposto presente, pur con quale inevitabile limite logistico: «Capodanno è stata una bellissima serata – spiega – un'iniziativa complicata, difficile da organizzare, con delle norme di sicurezza che ci impongono alcune scelte a noi e agli altri enti che con noi organizzano queste iniziative. La nostra intenzione è quella di ragionare in termini più ampi, scegliendo delle aree in città che ci consentano di fare scelte differenti. Fare concerti nel centro cittadino è una bellissima cosa, che va preservata, ma questo non ci impedisce di ragionare su come diversificare la nostra offerta. Quello che è certo è che la città, il territorio hanno risposto, e questo è frutto di una programmazione che abbiamo voluto e su cui investiremo anche nel prossimo futuro».
Soddisfatto anche il sindaco Raimondo Cacciotto, che parte dai numeri: «La notte di San Silvestro ha visto presenti oltre 20 mila persone ad assistere all'anteprima con Dj Mirko Serra, Sarah Jane Ranieri e Simone Paleari e allo straordinario concerto dei Negramaro guidati da un ispiratissimo Giuliano Sangiorgi, con 15.500 da capienza monitorata nei due settori del Piazzale della Pace ed oltre 5.000 presenze nell'area esterna del Lungomare Barcellona. Diecimila c’erano la sera del 30. E altri rimarranno per le iniziative dei prossimi giorni. Il punto fondamentale però non è far di conto su dove fossero i sassaresi, i cagliaritani o gli algheresi, ma ragionare insieme per mettere in piedi un pacchetto integrato da offrire al mercato turistico. Serve una regia, e di questo abbiamo già parlato con il mio collega Mascia. E serve partire con mesi di anticipo, per avere un prodotto da vendere che si integri con le meraviglie del nostro territorio, con l’accoglienza diffusa e la bellezza delle nostre città».
A quel punto varrà la pena. E non solo per una notte.