Capoterra, preso dai carabinieri dopo la rapina lampo in un bar
Il bandito, spaventato dalla reazione dei clienti, è scappato dopo aver sparato un colpo d’arma da fuoco
CAPOTERRA. Rapina lampo al Sol Caffé davanti al centro commerciale I Gabbiani e un lungo inseguimento dopo, con un colpo di fucile che i due banditi mascherati hanno sparato per scoraggiare i quattro, cinque giovanotti, che hanno reagito e hanno fatto scappare i banditui. Un rapinatore, Giacomo Serra, 22 anni, disoccupato e pregiudicato, è stato arrestato quasi subito dai carabinieri della compagnia di Cagliari agli ordini del capitano Paolo Floris, l’altro, o forse gli altri due, ancora a mezzanotte erano ricercati.
I due rapinatori sono entrati nel locale intorno alle 20, c’era qualche cliente seduto dentro la pizzeria, altri fuori. In piedi davanti alla cassa Daniele Scarfi, figlio del titolare, porgeva un pacchetto di sigarette al cliente, con la coda dell’occhio ha visto la sagoma di un uomo che si avvicinava, aveva un passamontagna sulla faccia «ho pensato a uno scherzo – dirà più tardi – stavo lavorando, non ci ho badato, poi in un attimo tutto è successo: quello mi ha puntato al petto la pistola, ha fatto un gesto verso la cassa che avevo aperta perché stavo dando il resto al cliente, ho preso quello che c’era, saranno stati 500 euro, ma non sono ancora sicuro della somma, erano in due, mascherati, uno aveva un fucile a canne mozze, l’altro che è venuto da me la pistola, non hanno detto una parola, tutto a gesti, una ragazza ha visto la scena è scappata in bagno, è stato tutto così rapido, c’era poca gente nel locale, a un tavolo mio fratello col cognato, forse mi sono preoccupato più per loro. I due sono usciti di corsa, sono scappati a piedi, dovevano avere certo qualcuno che li stava aspettando in macchina, mi è sembrato di capire questo, ma subito la mia preoccupazione è stata per i ragazzi che c’erano qui, volevano tutti andare a inseguirli, io gli ho detto di lasciar perdere, mio padre aveva già chiamato i carabinieri».
L’auto in attesa doveva esserci, è probabile ce ne fosse più di una, i carabinieri vicino al bar, poco lontano dalla piazza, hanno trovato subito la Mini del bandito arrestato, nei pressi c’erano anche il giubbotto e la pistola che aveva appena usato: a 200 metri dal bar Serra si è liberato della pistola e del capo di abbigliamento visto da troppe persone dentro il locale, sperava di confondersi con gli altri passanti. Ammanettato uno probabilmente noto fra i giovani della zona, poteva forse farsi strada l’idea di chi altro andare a cercare. Intanto nel bar il titolare riguardava la registrazione delle telecamere, il cui cartello che campeggia sopra la porta d’ingresso non ha scoraggiato i due banditi. «Gente conosciuta doveva essere, se non ha spiccicato una parola, magari qualcuno li poteva scoprire dalla voce...» commentava uno degli avventori. Oggi si saprà qualcosa di più delle frequentazioni che il bandito arrestato può aver tentato nei giorni precedenti per studiare il colpo. E’ stata scelta la domenica sera quasi all’ora di chiusura, i banditi non hanno badato alle telecamere: non ci sono stati tentativi di romperle o comunque neutralizzarle. Il titolare poi alla fine è risalito alla quantità di denaro che doveva essere contenuta nella cassa in quel momento: 800 euro. Il locale non era mai stato preso di mira prima, accanto ce n’è un altro di pizze al taglio, la Residenza del Sole, il complesso residenziale dove si trova il Sol Caffé, è considerato un posto tranquillo e non si lamentano furti nelle abitazioni. La ricerca continua, sviluppi a breve.
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