La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, documenti e lavoro: i migranti bussano alla Regione

I migranti sotto il consiglio regionale (foto Mario Rosas)
I migranti sotto il consiglio regionale (foto Mario Rosas)

Sit in del sindacato Usb con venti profughi per far pressione sul Governo affinché metta mano alle normative sulla concessione del diritto d'asilo e sui permessi di soggiorno. E perché venga chiuso il Cara di Elmas

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CAGLIARI. Chiedono alla Regione di fare pressione sul governo perchè metta mano alle normative sulla concessione del diritto d’asilo e sui permessi di soggiorno. Sono i responsabili del sindacato Usb che questa mattina (martedì 27 ottobre 2015) insieme a una ventina di migranti hanno organizzato un sit in sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari.

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Il sindacato denuncia anche le condizioni in cui versano i circa duecento ospiti del centro di primo soccorso e accoglienza (Cara) di Elmas. «Quel centro va chiuso, così com’è è una galera», sottolinea Salvatore Drago dell’Usb, «i soldi utilizzati per il centro potrebbero confluire in progetti alternativi di integrazione».

I migranti chiedono procedure più snelle per ottenere i documenti, senza i quali non possono cercare un lavoro e sono costretti a vivere nelle strutture della Caritas. «Sono arrivato due anni e mezzo fa dal Mali, sbarcando in Sicilia con i barconi», racconta Diabi Toure, 31 anni, «vorrei restare in Sardegna, non voglio partire, ma vorrei avere una vita normale qui, con i documenti e un lavoro».

I manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

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