Cagliari, il futuro del centro storico scalda il dibattito tra i candidati sindaco
I cinque contendenti a confronto dopo l’appello degli ordini professionali
Cagliari Diritti civili, qualità della vita, semplificazione amministrativa, fiscalita locale, riqualificazione urbana, mobilità sostenibile, efficienza energetica. Ma soprattutto una domanda, quale sarà il futuro di Cagliari? I candidati sindaci hanno risposto al dibattito lanciato dagli ordini di architetti, ingegneri, commercialisti e medici. Tra gli argomenti più caldi, il centro storico: movida o vita tranquilla dei residenti? Città per i turisti o città per i cittadini?
Emanuela Corda, candidata sindaca per la lista Alternativa, spiega che cosa sta succedendo: «Non vengono rispettati i regolamenti. A una certa ora devono essere abbassati i decibel. Faremo dialogare i residenti con gli esercenti. E bisogna avviare interlocuzioni con la prefettura per evitare bivacchi nelle piazze».
Giuseppe Farris, candidato sindaco di Movimento CiviCa 2024 avverte: «Il centro storico sta diventando una grande tavola calda. Noi immaginiamo due consulte permanenti con esercenti e residenti. E si può alleggerire la pressione sul cento puntando sulla Fiera. Per la sicurezza, vigili di quartiere e la riapertura delle sedi della municipale».
Claudia Ortu, Cagliari popolare - Alternativa di classe, è certa: «C’è stato uno sbilanciamento verso le attività produttive che ha svantaggiato i residenti del centro storico. Tutti si stanno ribellando alla monocultura del turismo, la città la fanno gli abitanti, negozi di vicinato, le botteghe».
Per Alessandra Zedda, candidata del centrodestra, la vera Cagliari non deve sparire: «Importante far rivivere i quartieri storici. Le vie dello shopping stanno diventando le vie del food, serve riequilibrio tra residenti e esercenti. Turismo importante, ma lo è anche far vivere bene i residenti. Noi pensiamo a degli uffici di prossimità con forze dell’ordine, centri informazioni e servizi».
Polemico Massimo Zedda, centrosinistra: «Mi domando: chi ha governato negli ultimi cinque anni? Forse la chiusura dei posti dove si faceva cultura ha impedito a chi viveva il centro storico in un modo intelligente di continuare a frequentarlo. I parcheggi? Ce ne sono tanti pubblici, ma non sono disponibili. E servono anche i parcheggi di scambio».