La scomparsa di Francesca Deidda resta ancora un mistero
La prima giornata di ricerche con i cani molecolari non ha dato esito positivo
San Vito Nessuna nuova traccia di Francesca Deidda è stata trovata oggi, 17 luglio, sul greto del rio Picocca dal cane molecolare arrivato ieri da Bologna ed entrato questa mattina in azione nelle ricerche del corpo della donna, assassinata – così ritengono gli inquirenti - dal marito, Igor Sollai, 43 anni attualmente in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Le ricerche sono riprese questa mattina col cane addestrato a trovare corpi umani in stato di decomposizione, partendo dal chilometro 37 della vecchia statale 125 “Orientale Sarda”, in località San Priamo, territorio di San Vito, dove già il primo giorno di ricerche erano stati trovati un pezzo di roccia sporca di sangue, un “bite” dentale, un beauty case e un brandello di felpa anche questo con tracce ematiche, tutto riconducibile alla donna.
Proprio ieri gli specialisti del Ris hanno confermato con i loro esami biologici, ripetibili anche da periti di parte, che il sangue sulla roccia e il “bite” dentale sono di Francesca Deidda. Questa mattina nelle ricerche è stato impiegato un numero ridotto di carabinieri per non disturbare la concentrazione del cane molecolare in azione fra l’alveo del rio Picocca in secca e la folta vegetazione tutt’attorno, fra anfratti rocciosi di difficile accesso. Domani è previsto un secondo interrogatorio del pubblico ministero Marco Cocco di Igor Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba che attendono anche l’udienza di martedì 23 luglio al Tribunale del Riesame per un annullamento della misura cautelare della detenzione in carcere del loro assistito.