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Indagini

L’assassinio di Francesca Deidda, il marito Igor Sollai tace all’interrogatorio in carcere

L’assassinio di Francesca Deidda, il marito Igor Sollai tace all’interrogatorio in carcere

L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sta suscitando molta commozione il post ricordo sui social di un’amica della vittima

22 luglio 2024
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Cagliari Mentre sta seminando tantissima commozione il post di un’amica di Francesca Deidda, 42 anni, scomparsa da casa a San Sperate il 10 maggio e ritrovata morta dentro un borsone sulla strada di San Vito nei pressi del rio Picocca, il presunto colpevole dell’assassinio, Igor Sollai, 43 anni, marito della donna, è stato interrogato nel carcere di Uta e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nei giorni scorsi i legali dell’uomo hanno fatto sapere che egli si proclama innocente per la morte della moglie. Gli inquirenti lo avevano fatto arrestare con l’accusa di avere ucciso Francesca Deidda e di averne occultato il cadavere. 

Come è ormai tristemente noto, di Francesca Deidda non si avevano più notizie dal 10 maggio scorso. Per qualche giorno a nessuno dei suoi cari era parso strano il fatto di non vederla e non sentirla, ma con l’andare dei giorni è cominciata una certa preoccupazione. Anche da parte delle colleghe di lavoro, Francesca lavorava in un call center. Arrivavano messaggi che, da un certo momento in poi apparivano addirittura strani, fino all’ultimo quando una delle colleghe amiche ha fornito una informazione fasulla (su una collega inesistente licenziata) e dal telefono dell’amica era arrivata una risposta che tradiva il mittente, quella risposta infatti non poteva arrivare da Francesca. Il sospetto degli inquirenti è che l’assassino (al momento è sotto accusa il marito) si fosse tenuto il telefono e lo utilizzasse facendo così credere che Francesca fosse viva. Dopo questa risposta la collega si era messa in contatto col fratello di Francesca e assieme erano andati a denunciarne la scomparsa ai carabinieri.

Le ricerche si sono fatte sempre più intense e alla fine è stato d’aiuto il telefono cellulare che come ultima posizione inviava la zona dove poi è stato trovato il corpo della donna.

Le analisi sui resti devono chiarire ancora alcuni aspetti e si attende che gli inquirenti abbiano un quadro più netto degli ultimi giorni vissuti dalla vittima.

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