La Nuova Sardegna

San Sperate Gli elementi biologici raccolti dal Ris sarebbero inconfutabili e i dubbi davvero pochi: Francesca Deidda, 42 anni, è stata uccisa in casa, chiusa dentro un borsone sportivo e portata via, per poi essere nascosta e abbandonata nella folta vegetazione mediterranea ai margini della ex strada statale 125 “Orientale Sarda”, poco prima dell’antico ponte romano, località rio Picocca, in territorio di San Vito. Gli inquirenti – carabinieri della Compagnia di Iglesias e pubblico ministero Marco Cocco – hanno maturato la convinzione che ad assassinarla sia stato il marito Igor Sollai, 43 anni, in carcere da una ventina di giorni per l’ipotesi di reato di omicidio e occultamento di cadavere. Lui continua a dichiararsi innocente. I cacciatori di tracce del Ris chesono entrati nuovamente in azione a San Sperate, sono andati via dall’appartamento dopo sette ore con un bottino di elementi biologici di assoluta rilevanza, messo assieme nella accuratissima ricognizione nell’appartamento al secondo piano dello stabile di via Monastir 135b.

Ad assistere ai rilievi del Ris c’erano l’avvocato Carlo Demurtas, che difende l’indagato accusato dell’ omicidio della moglie, e l’avvocato Gianfranco Piscitelli con la criminologa Simona Ledda in rappresentanza legale del fratello della vittima, Andrea Deidda.

Domani mattina 26 luglio l’avvocato Demurtas tornerà in carcere a Uta assieme alla collega Laura Pirarba per un confronto con il loro assistito alla luce degli ultimi elementi emersi. Potrebbero pertanto esserci novità, con l'indagato Igor Sollai che potrebbe decidere di raccontare quella che a tutti, o quasi, appare adesso una certezza.