La Nuova Sardegna

Cagliari

Sanità

Gestione dell’ictus ischemico: la Sardegna fra le regioni più efficienti in Europa

di Luciano Onnis

	Da sinistra Jessica Moller, Giovanni Cossu, Daniele Barillari
Da sinistra Jessica Moller, Giovanni Cossu, Daniele Barillari

Per il terzo anno consecutivo il premio internazionale “Angels Gold Status” dalla European Stroke Organization alla sinergia tra la Stroke Unit del Brotzu e il 118 di Cagliari

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Cagliari La Sardegna fra le più efficienti in Europa nella gestione dell’ictus ischemico, ha ricevuto per il terzo anno consecutivo il premio internazionale “Angels Gold Status” dalla European Stroke Organization. A conseguire il significativo riconoscimento è stata la sinergia operativa fra la Stroke Unit dell’Arnas Brotzu di Cagliari, primo centro di riferimento regionale per l’ictus, e la centrale 118 Areus del capoluogo, competente in Sardegna da Oristano in giù, per la sua efficienza del soccorso extra ospedaliero del paziente. È questa una patologia che arriva in silenzio, senza preavvisi e può colpire indifferentemente tutti, tant’è che i medici la definiscono una patologia “democratica”.

Un improvviso calo di forza ad un braccio e impossibilità a tenerlo sollevato, una deviazione della bocca, o ancora l'incapacità improvvisa di parlare correttamente. Questi sono i tre segni più caratteristici con cui si esprime l'ictus ischemico, una delle principali cause di morte e la prima causa di invalidità permanente nel nostro paese. Il riconoscimento precoce dei sintomi e un trattamento medico tempestivo possono fare la differenza fra la vita e la morte, o anche tra l’autonomia e la disabilità permanente.

L’attività della Stroke Unit dell’Arnas Brotzu e l’organizzazione del soccorso preospedaliero in Sardegna sono state presentante dal direttore del 118 di Cagliari Daniele Barillari, da Giovanni Cossu, direttore della Struttura complessa di Neurologia e Stroke Unit del Brotzu, e dalla dirigente medico Jessica Moller, rappresentante della Stroke Unit della Arnas Brotzu. Nel 2023, la struttura ha trattato, grazie alla sinergia con la struttura di Neuroradiologia interventistica, diretta da Simone Comelli, oltre 200 pazienti con trombectomia meccanica, confermando il suo ruolo centrale nella rete sarda per la cura dell'ictus.

«Questo volume di interventi - ha sottolineato Jessica Moller - è in linea con la media degli anni precedenti, che ha visto una costante crescita nell'attività grazie all'introduzione di modelli organizzativi efficaci, come la centralizzazione dei pazienti nei due hub regionali (Cagliari e Sassari), e il supporto dell’elisoccorso per ridurre i tempi di accesso ai trattamenti». Il ruolo del 118 in molti casi è fondamentale. «Quando compaiono i segni dell'ictus bisogna chiamare immediatamente il 118 – raccomanda il direttore Barillari - . Ogni minuto è prezioso per il cervello. Gli infermieri della centrale operativa 118 somministrano al telefono alcune domande chiave all’utente, riuscendo il più delle volte a capire se c'è un ictus in corso ed attivando velocemente la macchina del soccorso con l'invio del mezzo più adeguato». Il 118 di Cagliari ha coordinato da maggio a novembre i soccorsi ed il trasporto all'’ospedale Brotzu di 250 pazienti con ictus e si prevede che in 12 mesi saranno più di 450 i pazienti trasportati.

Il riconoscimento internazionale ricevuto è ritenuto incoraggiante «ma è un punto di partenza - è il commento di Barillari-. dobbiamo ancora migliorare attraverso la formazione del personale, il coinvolgimento dei medici di medicina generale e progetti di informazione rivolti ai cittadini». Aggiunge il dottor Giovanni Cossu: «La Sardegna è molto impegnativa per il sistema sanitario. Per affrontare lo stroke, dobbiamo abbattere le barriere del tempo e della distanza. Solo una rete organizzata ed efficiente, unita alla consapevolezza della popolazione, può assicurare che ogni cittadino abbia le stesse possibilità di trattamento».

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