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Cronaca

Paura in carcere: una detenuta dà fuoco alla stanza e chiude in bagno la compagna di cella

Paura in carcere: una detenuta dà fuoco alla stanza e chiude in bagno la compagna di cella

Due agenti sono rimaste intossicate durante l’intervento per salvare le recluse. La denuncia dell’episodio dal sindacato UilPa penitenziari

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Uta Lunghi minuti di tensione nel carcere di Uta, nella giornata di ieri 10 dicembre, quando una detenuta con problemi psichiatrici ha provocato un incendio nella propria cella detentiva ed ha richiuso la compagna di camera all’interno del bagno. Avrebbe poi ostacolato i soccorsi, cercando di impedire alle agenti di entrare nella camera. Dopo non poche difficoltà, le agenti della sezione femminile sono riuscite comunque ad accedere e mettere in salvo l’autrice del gesto e mettere in salvo anche la detenuta rinchiusa in bagno. A fatica sono poi riuscite a domare l’incendio mettendo a rischio la propria incolumità perché le fiamme hanno causato l’esplosione delle bombolette di gas presenti nella camera per consentire di riscaldare le vivande. La tossicità dei fumi ha causato malessere a due poliziotte che però al termine dei concitati minuti sono rimaste in servizio per non abbandonare le colleghe nella difficoltà.

A rendere noto quanto accaduto dietro le mura del carcere è il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna, Michele Cireddu: «Proprio due giorni fa – dice il sindacalista - avevamo denunciato un clima di estrema tensione all’interno dell’Istituto. Gli eventi critici hanno raggiunto un numero insostenibile, la tensione è tangibile e si percepisce sia all’interno delle sezioni maschili che in quelle femminili. Siamo estremamente preoccupati, nelle sezioni detentive il personale sta accusando grosse difficoltà a mantenere l’ordine e far rispettare le regole interne, soprattutto perché è costretto a lavorare spesso al di sotto dei livelli minimi di sicurezza». Gli eventi che di recente si stanno susseguendo con frequenza sono per il personale del penitenziario chiari campanelli d’allarme «che non devono essere ignorati né dai vertici dell’Istituto tanto meno dal vertice regionale che a nostro avviso dovrebbe mettere sotto osservazione la grave emergenza e predisporre urgentissimi interventi prima che la situazione precipiti definitivamente», conclude Cireddu. (l.on)

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