La Nuova Sardegna

Cagliari

Rapina aggravata

Lo colpiscono con una bottiglia e gli rubano l’auto: due arresti

di Gian Carlo Bulla
Lo colpiscono con una bottiglia e gli rubano l’auto: due arresti

I carabinieri di Siurgus Donigala hanno portato in carcere i due presunti aggressori

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Siurgus Donigala I carabinieri della stazione di Siurgus Donigala coadiuvati dai colleghi delle stazioni di Gesico e Suelli e del nucleo operativo della compagnia di Dolianova dopo certosine indagini, a tempo di record, sono riusciti ad identificare i due presunti autori dell' aggressione e della rapina ai danni di un trentanovenne di Mandas avvenuta nella provinciale 6.

La vittima mentre rientrava a casa a bordo di una Renault Clio si era fermato ai bordi della strada per una esigenza fisiologica. I due, approfittando del fatto che l’ uomo aveva bevuto un bicchiere di troppo, lo hanno aggredito alle spalle colpendolo alla nuca con una bottiglia di birra e lasciandolo esanime sull' asfalto. Si sono poi rapidamente allontanati a bordo della Clio.

La vittima dopo aver ripreso i sensi ha allertato il 112, il numero unico di emergenza. I carabinieri giunti prontamente sul posto insieme a personale del 118 hanno immdttiatamente attivato le ricerche dei due aggressori mentre la vittima dopo essere stata stabilizzata e' stata trasportata in ospedale. I carabinieri hanno rinvenuto poco dopo la Clio che i due presunti aggressori, un ventiduenne e un trentaquattrenne di Siurgus Donigala, entrambi disoccupati e già noti alle forze di polizia per precedenti reati, avevano parcheggiato alla periferia del centro abitato di Siurgus Donigala nei pressi di un nuraghe.

I militari, nell’abitazione di uno dei due presunti aggressori hanno rinvenuto un paio di scarpe sporche di sangue e una bottiglia di birra che si presume sia quella utilizzata per colpire la vittima alla nuca. I due presunti aggressori, arrestati con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali, al termine delle formalità di rito, così come disposto dal pm di turno, sono stati associati nella casa circondariale di Uta.

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