Pesca abusiva delle anguille: sequestrate 380 nasse
Portoscuso, controlli della Guardia costiera per il rispetto del fermo biologico e anche per la sicurezza della navigazione
PORTOSCUSO. Centinaia di nasse, decine di bertovelli e lunghe file di reti, sono state sequestrate ieri dalla Guardia Costiera di Portoscuso, nell'ambito di un'operazione di controllo diffuso sulla pesca illegale.
Dando seguito ad indagini avviate nei giorni scorsi, i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, comandato dal tenente Matteo Prantner, insieme al nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Cagliari ed al quarto nucleo sommozzatori della Guardia Costiera cagliariatana, sono intervenuti ieri, da mattina a sera inoltrata, in località Bruncuteula e nelle zone limitrofe, per rilevare e sequestrare le attrezzature calate in mare.
L’intervento, ha messo in evidenzia una diffusa attività di pesca abusiva, condotta con attrezzi non consentiti e non segnalati, in prevalenza destinati alla cattura delle anguille. Per queste ultime, vige ancora il divieto di cattura disciplinato dal fermo biologico regionale, in vigore da marzo a settembre.
Essendo la zona interessata al sequestro estesa e non facilmente accessibile, anche a causa dei bassi fondali, i militari hanno dovuto faticare parecchio per individuare ciò che stavano cercando.
Alla fine delle ricerche, hanno salpato e sequestrato ben 380 nasse, 37 bertovelli e qualche chilometro di reti, alcune in pessime condizioni, magari perchè in acqua da molto tempo. Nell'area, la Guardia Costiera ha annunciato il proseguo di indagini e controlli anche nei prossimi giorni, nel tentativo di risalire ai proprietari dell'attrezzatura sequestrata.
Tra l'altro, la loro mancata segnalazione a norma di legge, rappresentava anche un'insidia nascosta per la navigazione.