Abusi, commerciante dal giudice
Per l’accusa avrebbe baciato una bambina. La difesa: un equivoco
NUORO. «Un equivoco, lo giuro, quella bambina era appena scivolata dentro il mio negozio, che è molto piccolo, e io stavo solo cercando di aiutarla a rimettersi in piedi. Poi si è messa a piangere, perché era spaventata, ma io ho solo cercato di calmarla». Lo ha ripetuto fino alla nausea, a chi lo stava accusando di pedofilia, il commerciante nuorese in questione. Finito nei guai nella tarda mattina di sabato, da qualche giorno è agli arresti domiciliari su disposizione del pm Giorgio Bocciarelli. Sabato, del resto, dalla sua attività commerciale, nella centralissima via Lamarmora, una bambina di 8 anni era uscita in lacrime. E alla nonna che l’aspettava fuori aveva racontato di essere stata molestata dal titolare del negozio. «Mi ha visto le mutande e mi ha dato un bacio» ha raccontato la bimba, piuttosto scossa. Ma lui, l’accusato, a chi lo conosce ha spiegato che in realtà tutto quello che aveva fatto era stato cercare di rimettere in piedi la bambina, che era scivolata nel tentativo di raggiungere un pacco che conteneva alcuni braccialetti della celebre Violetta, la cantante tanto amata dai ragazzini.
La bambina, poco dopo, ha raccontato tutto anche in questura dove è stata sentita alla presenza, ovviamente, di una psicologa. Mentre il protagonista di questa vicenda è finito dunque agli arresti domiciliari. E adesso attende il momento nel quale, insieme al suo avvocato, Giuseppe Floris, dovrà presentarsi davanti al gip per la convalida del suo arresto. L’udienza è fissata per domani, davanti al gip Claudio Cozzella. (v.g.)