La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, settore edile in agonia

di Salvatore Martini
Siniscola, settore edile in agonia

Dimezzati i numeri con oltre mille persone che hanno perso il lavoro. Giovedì mobilitazione regionale

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SINISCOLA. La crisi gioca senz’altro un ruolo determinante, ma non è l’unico fattore ad aver determinato la paralisi del settore, gettando nelle preoccupazioni centinaia e centinaia di famiglie. È infatti un grido di dolore in piena regola quello lanciato dal comparto delle costruzioni, che sta attraversando un momento di grave sofferenza. Muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, venditori, progettisti e molte altre figure professionali legate a questo settore stanno facendo i conti con la drastica riduzione della mole di lavoro, con ripercussioni pesantissime per l’economia locale. Giovedì 27 novembre anche Siniscola farà sentire la sua voce durante la mobilitazione regionale per il lavoro organizzata ad Abbasanta. Lo annuncia Giovanni Marongiu della Filca-Cisl di Nuoro, sottolineando che ad Abbasanta i lavoratori e i disoccupati del comparto delle costruzioni faranno presenti le loro istanze, ribadendo l’importanza del settore che rappresenta un elemento determinante dell’economia isolana. In Baronia è scattato l’allarme rosso.

In pochi anni il comparto edile ha dimezzato i numeri. Si stima che abbiano perso il lavoro più di mille persone, ai quali occorre aggiungere i lavoratori che operavano nei settori correlati, dal manifatturiero, alla lavorazione del cemento, del legno, delle pietre e via dicendo. «Un bollettino di guerra – lo definisce la Filca-Cisl – parte integrante di una realtà territoriale in cui gran parte dell’economia si reggeva proprio sull’attività edilizia, senza dimenticare che la ricchezza prodotta da questo settore incideva nella promozione dello sviluppo del territorio per una quota pari al 12% dell’economia, e per il 50% per l’industria in generale». Numeri da capogiro, che richiedono una repentina inversione di rotta per evitare il disastro. Quella di giovedì ad Abbasanta sarà solo la prima di una serie di iniziative per accendere l’attenzione sulle problematiche del settore delle costruzioni. Verrà chiesto alle istituzioni di creare condizioni di sviluppo per rimettere in moto il comparto, attraverso maggiori investimenti, infrastrutture e servizi, indispensabili per creare nuove prerogative di lavoro. È inoltre necessario intervenire sul patrimonio abitativo ormai vecchio.

«C’è tantissimo da fare – conclude la Filca-Cisl – e come sindacato stiamo portando avanti tante proposte. Con l’iniziativa di giovedì 27 novembre e con le altre che seguiranno a dicembre e gennaio, intendiamo chiedere a Stato e Regione maggiore attenzione per una realtà produttiva che può far ripartire immediatamente lo sviluppo, l’economia e l’occupazione».

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