Diga di Cumbidanovu, sit-in davanti al Consorzio
Orgosolo, l’ombra del licenziamento dei 46 operai diventa sempre più minacciosa Mereu (Cgil): «Per questi lavoratori la cassa integrazione finisce il 30 novembre»
ORGOSOLO. L’ombra del licenziamento dei 46 operai si allunga minacciosa sulla diga mai nata di Cumbidanovu. Se ne parlava sempre più insistentemente tra le maestranze dell’opera che è in gestazione da più di trent’anni, ma adesso arrivano le prime avvisaglie tramite fax. Minacce di licenziamento che sono partite dagli uffici dell’impresa che ha in appalto i lavori bloccati da tempo per un contenzioso con il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale che da parte sua vuole riconoscere solo in parte i danni richiesti, perché come è facile intuire, si tratta di soldi. Disputa che doveva essere risolta entro il 31 del mese scorso ma c’è stata solo l’ennesima fumata nera. Contenzioso per il quale, secondo i dirigenti del consorzio ci sono ancora i termini per un accordo. In attesa che anche la Regione riveda i conti, l’impresa Itinera ha inviato alle sigle sindacali il fax in cui si parla senza mezzi termini di chiusura definitiva del cantiere e quindi di licenziamenti anche perché alla fine del mese scade l’ultimo termine per la cassa integrazione. Tanta la preoccupazione e ieri mattina, organizzato dalla Cgil Nuoro si è tenuto un sit-in in nella sede del Consorzio di Bonifica di Nuoro. Gli operai, guidati da Antonella Mereu rappresentate sindacale, hanno protestato democraticamente, con tanto di bandiere. Poi è seguito un incontro dibattito sulla situazione, nella sede della Cgil.
«Siamo stati sotto gli uffici delle sede al Consorzio di Bonifica perché l’azienda ha intimato i licenziamenti – ha detto Mereu – Sappiamo che ci sono ancora delle trattative tra Consorzio e azienda e Regione però nello stesso momento è arrivato un fax di licenziamento per i lavoratori da parte dell’azienda. Come se non bastasse, la cassa integrazione finisce al 30 di novembre. Un fax – precisa Mereu – che è stato spedito alle sigle sindacali. Per cui ci siano mossi immediatamente». Da sottolineare quella che è ormai una rottura nel fronte sindacale, al sit-in di via Santa Barbara infatti, come nel passato non erano presenti altre bandiere sindacali. Ormai è un tutti contro tutti e in mezzo, ci sono loro, gli operari che da mesi non percepiscono nulla e soprattutto non sanno quale sarà la loro fine.
«È la seconda volta che la Cgil organizza manifestazioni da sola – dichiara Giovanni Marongiu della Cisl – e non è condivisibile da parte nostra perché, sulle partite che noi giochiamo a livello locale, siamo per la massima unità».