Corona: puntiamo sulle eccellenze del territorio
ATZARA. Dargli del "bolscevico" non lo turba per niente. Perché è un fervido sostenitore del motto "un poco di sinistra non fa male al mondo". Si candida per la terza volta alla poltrona di primo...
ATZARA. Dargli del "bolscevico" non lo turba per niente. Perché è un fervido sostenitore del motto "un poco di sinistra non fa male al mondo". Si candida per la terza volta alla poltrona di primo cittadino di uno dei paesi più pittoreschi del Mandrolisai. La prima volta gli è andata bene. La seconda è stato battuto. Ora corre in solitaria con un gruppo di giovani "di ogni estrazione sociale con testa e fede politica propria, per cercare di fare il meglio per il nostro paese". Il loro unico "nemico" sarà il quorum elettorale. Ma per Alessandro Corona, 41 anni, e i suoi ragazzi, il discorso ha un contorno più vasto: "Devono essere gli atzaresi a decidere del loro futuro. Noi siamo solo un mezzo". Corona vuole proseguire un discorso iniziato alcuni anni fa. Un discorso fatto di cose semplici; valorizzazione del vino, dell'artigianato locale, rilancio del comparto agroalimentare, turismo e cultura. Non cerca chissà quali progetti "non esistono panacee a tutti i mali di un territorio frazionato politicamente ed isolato geograficamente" e soprattutto è teorico del "progettiamo per il futuro ma teniamoci ancorati al quotidiano". Servizi che mancano, sanità smantellata, strade da terzo mondo. Ma questo non deve fermare la voglia di fare "di tutti i cittadini e le cittadine del comprensorio Barbagia Mandrolisai che hanno il dovere morale di caratterizzare questi luoghi. Perché, pur nella povertà di strutture, sia fatto in modo che la gente venga da queste parti come turista per conoscere le bellezze del territorio, per il vino e vivere il territorio come un luogo che da un valore aggiunto al tutto". Corona nei prossimi giorni presenterà il programma elettorale. "Ci candidiamo ad amministrare assieme a tutti i cittadini di Atzara, senza nessun tipo di distinzione. Abbiamo a cuore gli interessi di questa comunità che quanto a storia, tradizione, arte e ospitalità non è seconda a nessuno e che è inserita in uno dei territori più magici della Sardegna." Nel programma attenzione alle fasce sociali più deboli, al mantenimento dei servizi e creare una rete di collaborazione con tutti i comuni del territorio contro "il male del campanile, il nostro peggior nemico".