La Nuova Sardegna

Nuoro

verso le elezioni comunali

Andrea Soddu tra tradizione e modernità

Andrea Soddu tra tradizione e modernità

Ieri un seguito comizio dell’avvocato che si propone come sindaco con l’appoggio di sei liste

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NUORO. Tocca le corde del cuore e della tradizione Andrea Soddu, candidato a sindaco di una coalizione di sei liste, unite dalla pretesa di rappresentare la città oltre le appartenenze politiche. Cita Grazia Deledda, e alla Nobel la sua amministrazione vorrà dedicare il campus universitario nel vecchio mulino Gallisai. Ricorda il patrimonio del canto e della danza, e promette di trovare una sede a tutte le associazioni. Va su a esplorare con la mente i sentieri e le rocce dell’Ortobene, e pensa che quella è una palestra naturale, dove fare l’educazione ambientale ai ragazzi. Tre interventi portanti enunciati ieri sera in piazza Mazzini. Il “nipote d’arte (suo nonno era il ministro Dc Salvatore Mannironi), 40 anni, avvocato, non dimentica alcun argomento e la specifica ricetta amministrativa. «La nostra lista è alternativa a chi oggi governa la città. Il risultato è una comunità priva di entusiasmo, che si trascina stancamente senza intravedere un futuro. Con loro non faremo mai un accordo». Andrea Soddu va a spiegare il perché dell’essere alternativi al centro-sinistra: «Lo sbaglio più grosso è stato quello di non dare valore all’identità e valorizzare le persone, oltre che le cose. Penso agli errori nella gestione del centro-storico, dove i negozi hanno chiuso per le troppe tasse. Così come la poca attenzione alle attività delle associazioni. Chi si riconosce in questi fatti non lesina applausi, prima che l’avvocato nuorese continui a parlare e a ricordare altre scelte, una delle quali «quel palazzetto dello sport a Tanca ‘e S’ena, più vicino a Mamoiada che a Nuoro». Con il campus che si sposterebbe, la soluzione del gruppo Soddu è di trasformare in zona sportiva l’Artiglieria. Nuova città e nuova economia. L’obiettivo è di non lasciare campare nulla di quanto è stato fatto in questi anni. La ricetta è il distretto rurale, con la promozione del settore agroalimentare, e con lo strumento di un “ufficio radar”, che segua le opportunità offerte dall’Ue: «Cosa che è sinora mancata. Non si ha notizia di un progetto pianificato da Bruxelles e portato a compimento dalla giunta Bianchi». (f.p.)

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