“Podimus” si presenta al pubblico
Borore, domani l’incontro con i simpatizzanti del nuovo movimento politico
BORORE. È un’associazione che si propone di costruire un’intesa tra tutti i partiti e i movimenti politici di ispirazione sardista e indipendentista con l’obiettivo di creare un fronte unito che sia in grado di non disperdere il consenso dei sardi a vantaggio dei partiti nazionali. “Podimus”, un’associazione in fase di costituzione che in quattro mesi ha messo insieme più di 6200 simpatizzanti iscritti nel gruppo Facebook, continua a raccogliere consensi anche all’estero fra gruppi di emigrati sardi. Domani si presenterà pubblicamente nel corso di un incontro aperto a tutti che si terrà a Borore nell’agriturismo San Giuseppe (località Imbertighe). L’inizio dei lavori è previsto alle ore 10.00 con pausa pranzo alle 13:00 e ripresa alle 15:30 per concludere alle ore 18.00. «Podimus – dice Gianni Nachira, ideatore della costituenda associazione assieme a Giuseppe De Lorenzo, un professionista di Sestu, – non è un movimento politico, tantomeno un nuovo partito indipendentista. Vuole essere invece un collante di idee e movimenti, un vettore al quale i partiti, gruppi e movimenti politici di autentica matrice sarda possono aderire per aprire tavoli di lavoro alla ricerca di soluzioni possibili e per realizzare progetti sostenibili». L’idea è quella di creare un contenitore che metta assieme partiti e movimenti indipendentisti i quali, muovendosi da soli, tendono a polverizzare il consenso. Nel manifesto di presentazione gli ideatori e promotori di “Podimus” precisano in primo luogo cosa non è e non vuole essere la loro associazione. «Non siamo un ennesimo partito politico – scrivono – e non siamo un altro movimento politico». Cos’è il movimento lo diranno nel corso dell’incontro di domani. Aprirà i lavori Gianni Nachira, promotore di “Podimus”. Interverrà poi Giuseppe De Lorenzo, fondatore dell’associazione, che illustrerà il progetto del movimento. Parteciperanno Sergio Pes (presidente del Movimento de Liberazioni nazionali sardu) e il docente di economia Paolo Leone Biancu. (t.g.t.)