La Nuova Sardegna

Nuoro

Vertenza Ottana Energia, futuro sempre più incerto

di Federico Sedda
Vertenza Ottana Energia, futuro sempre più incerto

I lavoratori in cassa integrazione davanti ai cancelli della fabbrica a Natale Da gennaio la mancata proroga dell’essenzialità potrebbe portare alla chiusura

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OTTANA. Vigilia di Natale davanti ai cancelli della fabbrica per i lavoratori di Ottana Energia e Ottana Polimeri, sul cui futuro pendono le incognite, rispettivamente, per la mancata proroga del regime di essenzialità per il 2016 e per la cassa integrazione scattata alla fine del 2014 e rinnovata per altri due anni. I lavoratori hanno trascorso la mattinata del 24 dicembre in assemblea per unire, come hanno scritto in una nota “la sacralità del Natale con la lotta per lo sviluppo e il lavoro”. Alla manifestazione hanno partecipato sindacalisti provinciali e regionali, sindaci, amministratori locali, rappresentanti del Consorzio industriale, il parroco di Ottana, don Sebastiano Corrias, e il responsabile diocesano della Pastorale del lavoro, don Pietro Borrotzu, che, al termine dell’assemblea, hanno celebrato la messa all’aperto.

Nel corso dell’incontro, il segretario regionale della Filctem-Cgil, Giacomo Migheli, ha informato i lavoratori sui risultati dell’incontro che si è tenuto il 22 dicembre scorso a Roma, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico presieduto dal ministro Federica Guidi, sul futuro della centrale elettrica di Ottana Energia sulla quale incombe il rischio di chiusura a partire da gennaio 2016.

«Un rischio – ha detto Migheli – che si sta cercando di evitare a tutti i costi e in tempi stretti. Al tavolo romano è stato confermato che sono in corso le verifiche tecniche per appurare se la centrale è in grado di offrire il servizio di riaccensione della rete elettrica sarda in caso di blak-out. In questo caso, l’essenzialità verrebbe riconfermata. La verifica tecnica da parte di Terna dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre o, nella peggiore delle ipotesi, a metà gennaio. Il ministro Federica Guidi – ha concluso Migheli – ha, comunque, ribadito la volontà politica di favorire una soluzione positiva».

Il percorso ipotizzato per non spegnere i motori della centrale elettrica di Paolo Clivati è quello di inserire gli impianti nel sistema della riaccensione della rete assicurando un giusto equilibrio alla rete elettrica sarda. Supportando così il lavoro che già fa la centrale a turbogas di Assemini, per la quale è stata confermata l’essenzialità anche se è in via di dismissione. La sopravivenza di Ottana Energia dipende, però, dal nulla osta da parte di Terna, che, in questi giorni, sta esaminando la documentazione tecnica messa a disposizione dall’azienda. In sostanza: se Terna dirà che la centrale di Ottana Energia è in grado di garantire la riaccensione della rete elettrica sarda gli impianti saranno considerati essenziali, altrimenti bisognerà trovare altre soluzioni.

«In tutti i casi – hanno ribadito lavoratori e sindacalisti nel presidio davanti alla fabbrica – noi non abbassiamo la guardia perché i tempi sono molto stretti. Perciò chiediamo un incontro al governatore Francesco Pigliaru prima di Capodanno per avere garanzie sulla continuità produttiva della centrale e sul percorso per la ripresa della filiera chimica».

Un percorso ancora in salita.

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