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Giovani imprenditori a confronto

Giovani imprenditori a confronto

Macomer, convegno dell’associazione Carrus sulle iniziative di successo

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MACOMER. C’è una generazione di giovani che ha lasciato la Sardegna (diversi anche l’Italia) per cercare lavoro altrove. Sono molti anche i ragazzi e le ragazze di Macomer e del Marghine che hanno preferito emigrare perché nell’isola dove sono nati non hanno visto prospettive occupazionali, nè hanno trovato qualcosa da fare. C’è però chi non si è arreso e ha tentato la fortuna puntando sulle proprie capacità, sulle competenze maturate nel corso degli studi o durante gli stage nelle aziende e, in qualche caso, sull’aiuto economico della famiglia per creare dal nulla un’attività innovativa che è diventata un lavoro, se non un’impresa oggi ben avviata. Uno su mille a volte ce la fa. Di questi l’associazione Nino Carrus ne ha messo insieme undici e ieri, nel corso di un incontro molto partecipato che si è svolto nella sala riunioni delle ex caserme Mura, hanno raccontato la loro esperienza. Alcuni sono di Macomer o della zona. Sardex, del quale ha parlato Roberto Spano, non ha bisogno di presentazioni. Si tratta del circuito economico integrato progettato per facilitare le relazioni tra soggetti economici operanti nel territorio e per fornire loro strumenti di pagamento e di credito diversi da quelli tradizionali, spesso inaccessibili. Nadia Cappai, giovane biologa di Borore, ha raccontato del progetto portato avanti con tre colleghi più o meno della sua età, un’iniziativa dalla quale è nata un’azienda che opera nel settore dei dermocosmetici e che punta su qualità, originalità e risultati, una formula che è alla base del successo dei prodotti. La Icnoderm è oggi una delle aziende del settore più promettenti. Paolo Pilia, che è di Macomer, ha raccontato l’esperienza della società Primo Principio, che non è un’azienda di telecomunicazioni, ma molto di più. Si propone infatti di «far comunicare oggetti e persone a qualsiasi distanza, in qualsiasi posizione, in qualsiasi contesto». I settori nei quali capacità, intraprendenza, innovazione, fantasia e impegno hanno creato impresa sono più diversi. Stefania Ruiu, stilista nel settore della gioielleria, ha raccontato la storia di Iconoclass, un marchio da lei creato che «coniuga artigianalità e tecnologia» per creare «icone di classe» e che, a quanto pare, funziona. (t.g.t.)

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