La Nuova Sardegna

Nuoro

Cantieri verdi, nuovi fondi per i centri del Marghine

di Tito Giuseppe Tola
Cantieri verdi, nuovi fondi per i centri del Marghine

Macomer, saranno aperti nelle aree degradate e garantiranno posti di lavoro Nella fase più acuta della crisi hanno dato occupazione a oltre 200 persone

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MACOMER. Cantieri verdi per salvaguardare il patrimonio boschivo, ma anche per dare lavoro in un territorio, quello della Sardegna centrale, profondamente provato dalla crisi che ha cancellato l’industria e dove il termine “ripresa” non ha avuto ancora riscontri. Nella riunione del 23 marzo il Consiglio ha approvato l’articolo della legge finanziaria che stanzia risorse per gli interventi nel settore ambientale e la tutela del territorio, tra i quali rientra l’annualità 2016 dei cantieri verdi. Nel Marghine interessa i comuni di Macomer, Bolotana, Ottana e Borore. I cantieri verdi sono destinati agli interventi di forestazione nelle aree degradate dalla presenza di industrie inquinanti o di inceneritori. «L’articolo della finanziaria approvato dal Consiglio regionale – spiega il consigliere regionale di Macomer, Gian Franco Congiu, – prevede una serie di misure che integrano il quadro strategico di protezione ambientale che può contare, per il 2016, su un monte di risorse pari a circa 454 milioni di euro e comprende il finanziamento dei meccanismi di premialità-penalità per i comuni impegnati nella raccolta differenziata, gli ecocentri comunali, le bonifiche, lo smaltimento dell’amianto, la prevenzione e il ripristino di opere pubbliche danneggiate, gli interventi relativi al patrimonio boschivo, gli usi civici e altro ancora». Per chi in questi anni ha potuto tirare avanti nonostante la crisi, però, i cantieri verdi sono la voce più importante degli interventi previsti dall’articolo della finanziaria regionale approvato dal Consiglio. I cantieri verdi, infatti, sono stati (e sono ancora) un importante ammortizzatore sociale in quanto, nella fase più acuta della crisi, hanno dato lavoro a circa 200 persone, di cui un’ottantina a Macomer, mettendo in circolazione soldi che hanno contribuito al mantenimento di diverse attività commerciali. Con l’accordo dei tessili si è pensato di estenderli a questa categoria di lavoratori. La loro prosecuzione era in forse. La finanziaria regionale dà certezze per un altro anno. I cantieri verdi sono nati da un’intuizione dell’attuale assessore ai lavori pubblici, Paolo Maninchedda, quando era consigliere regionale. La loro attivazione fu la manna per molte famiglie in difficoltà economiche che in piena crisi non riuscivano ad andare avanti. Le attività economiche di Macomer non davano più lavoro. Chi con qualche assunzione temporanea riusciva ad andare avanti, nella fase più acuta della crisi si ritrovò in difficoltà. I cantieri diedero risposte e ristoro quasi immediato a 81 famiglie di Macomer e a 200 famiglie in tutto il Marghine. Con i cantieri verdi a Macomer sono state messe a dimora 60 mila nuove piante su 80 ettari di territorio comunale.

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