La Nuova Sardegna

Nuoro

Tore Urru guida le Acli, riconfermato presidente

di Luciano Piras

Al secondo mandato consecutivo punta ancora sulla “giustizia sociale” «Ora più che mai è necessaria una alleanza contro la povertà in crescita»

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NUORO. Le questioni sociale e politica, prima di tutto: «Le Acli nuoresi sono chiamate a continuare la loro missione con un rinnovato entusiasmo per poter rilanciare con forza l’attenzione sulla “giustizia sociale” dove la democrazia e il lavoro ritrovino la loro giusta dimensione». Salvatore noto Tore Urru è stato appena rieletto alla presidenza delle Acli provinciali. «Essere e fare sistema – sottolinea all’apertura del suo secondo mandato consecutivo –, l’attenzione alle fragilità e ai cosiddetti “penultimi”, l’attenzione ai poveri, le questioni legate al mondo del lavoro, la cultura e da ultimo un’attenzione verso quei settori della società che rischiano di diventare i nuovi poveri – ribadisce con forza e determinazione il presidente nuorese delle Associazioni cristiane lavoratori italiani –. Sono in corso profondi cambiamenti nella società civile e senza dubbio anche l’associazionismo deve cambiare, assumendo forme organizzative capaci di venire incontro ai nuovi bisogni sociali».

«Proprio questi mesi – spiega a chiare lettere – si sta approvando un’importante riforma legislativa del Terzo settore, e può essere l’occasione per la ripresa di slancio che coinvolge una realtà fondamentale del Paese». Una opportunità, insomma, nel marasma della crisi generale e generalizzata. «L’altra grande sfida – aggiunge subito Tore Urru – che vede impegnate le Acli sia sul livello nazionale sia su quello regionale e territoriale è la lotta alle povertà dove l’associazione è in prima linea nel coordinare la cosiddetta “Alleanza contro la povertà”. Si tratta di una scelta strategica per sollecitare e tenere alta l’attenzione sui vari livelli riguardo il problema della povertà, che interessa fasce crescenti di popolazione. Dove le Acli con l’impegno quotidiano, all’insegna della solidarietà e della passione civile continuano a mettersi al servizio dei cittadini nell’interesse della comunità».

«Rimanendo fedeli alla dottrina sociale della Chiesa – spiega ancora il presidente delle Acli nuoresi –, ai lavoratori, alla Costituzione, e soprattutto fedeli ai poveri così come ci è stato chiesto da papa Francesco. Dobbiamo coltivare ancora “l’aspirazione al cambiamento” nel segno di una maggiore giustizia sociale di una riduzione delle disuguaglianze, su questo si gioca il nostro futuro: vogliamo diventare una sorte di Croce rossa del sociale, che si limita ad occuparsi della miriade di vittime che il potere del denaro lascia sul campo, senza fare domande scomode, oppure ci sentiamo ancora artefici di una società costruita sulla solidarietà, capace di dare risposte politiche alla povertà ed al disagio sociale? La risposta è una sola – assicura Tore Urru –: fare delle Acli un luogo di costruzione per una società che include e non scarta, che valorizza chi lavora e non chi specula, al fianco dei poveri. Continuando ad essere – aggiunge – un luogo autentico di formazione all’impegno sociale e civile».

«Il nostro compito – conclude il presidente bis delle Acli barbaricine – è quello di far emergere le questioni politiche e democratiche da cui passa l’uscita dalla crisi, la ripresa di una fase di sviluppo sociale, la riduzione delle disuguaglianze, sollecitando le istituzioni sui temi a cui i cittadini sono più sensibili, contribuendo alla costruzione di risposte ispirate alla solidarietà e alla giustizia sociale».

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