Dopo mezzo secolo chiude il bar Loriga
NUORO. Un’altra attività storica della città abbassa per sempre le saracinesche. Il bar Loriga di piazza Vittorio Emanuele chiude i battenti dopo quasi mezzo secolo dall’apertura. Questa volta non c’è...
NUORO. Un’altra attività storica della città abbassa per sempre le saracinesche. Il bar Loriga di piazza Vittorio Emanuele chiude i battenti dopo quasi mezzo secolo dall’apertura. Questa volta non c’è la crisi economica con cui prendersela, semplicemente il proprietario delle mura ha deciso di non rinnovare il contratto d’affitto all’attuale gestore, Monica Masia, che nel 2010 aveca raccolto il testimone dell’attività di famiglia.
«Il calo nelle entrate c’è stato – dice Monica –, per me come per tutti i commercianti, ma non era tale da costringermi alla chiusura. In ogni caso – aggiunge con rammarico - prima di chiudere definitivamente il bar che fu di mio nonno, avrei prima tentato di darlo in gestione».
Il locale venne avviato nel 1970 da Giovanni Loriga, dopo che lo stesso aveva aperto, qualche anno prima, una rosticceria nell’edificio attiguo. Da allora ad oggi, tra un ammodernamento e l’altro, la guida è passata di mano in casa Loriga. Fino a cinque anni fa, quando il bar è stato rilevato dalla nipote Monica, la quale data la sua giovane età era riuscita a rinnovarlo organizzando serate musicali che soprattutto nel fine settimana richiamavano numerosi ragazzi nuoresi.
Di traslocare l’attività in un’altra zona di Nuoro per ora non ne ha nessuna intenzione. «È sempre stato qui – spiega – non avrebbe senso spostarlo e sarebbe troppo costoso, considerando anche che tutto era stato realizzato su misura per questo locale». Delusa, ma non abbattuta. «Per ora mi fermo un po’, poi qualcosa farò», dice mentre smonta gli ultimi arredi prima di riconsegnare le chiavi alla proprietà.
Crisi o meno alla base della chiusura, sta di fatto che il centro del capoluogo perde un’altra attività, il che è sempre una brutta notizia. Continua lo stillicidio di saracinesche abbassate, al centro come in tutta la città. Se è vero che nel frattempo qualche nuova attività viene avviata, si tratta per lo più di catene della grande distribuzione, mentre sempre di meno sono quelle a conduzione familiare, che in altri tempi garantivano il sostentamento per generazioni. (f.c.)