La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Piano paesistico diventa operativo: la parola ai cittadini

di Tito Giuseppe Tola
Il Piano paesistico diventa operativo: la parola ai cittadini

Macomer, due mesi di tempo per osservazioni e richieste Il centro storico si allarga e comprende altri 600 edifici

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MACOMER. Il perimetro del centro storico si allarga ad altre zone dell’abitato includendo oltre 600 edifici collocati in zona “B” di completamento. Anche Macomer adegua gli strumenti urbanistici alle norme del Piano paesistico regionale modificando la delimitazione di quello che oggi viene definito «centro di antica e prima formazione», che comprende e va oltre la perimetrazione del centro storico.

L’adozione di un nuovo piano è un obbligo imposto dalla Regione Sardegna ai Comuni. Dovrà essere operativo entro la fine dell’anno per evitare rallentamenti nelle procedure di rilascio dei permessi per le attività edilizie negli edifici che ricadono nell’area perimetrata. Il consiglio comunale l’ha approvato nell’ultima riunione. La parola passa ora ai cittadini, ai tecnici e a chiunque sia interessato. Il Comune di Macomer ha pubblicato il piano e dalla data di pubblicazione decorrono i 60 giorni entro i quali è possibile muovere osservazioni o avanzare richieste. Lunedì è stato presentato nel corso di un’assemblea pubblica. All’incontro, aperto dall'intervento dell’assessore ai Lavori pubblici ed all’urbanistica Sergio Masia, hanno partecipato alcuni cittadini e qualche tecnico oltre a quasi tutti i consiglieri di maggioranza e qualcuno dell’opposizione.

Il piano è stato elaborato dall’architetto Quirico Manunza, il quale nel 2006 e 2007 ha lavorato al nuovo piano particolareggiato del centro storico di Macomer che aggiornò e adeguò alle nuove norme quello adottato a fine anni Settanta che entrò in vigore agli inizi degli anni Ottanta. Prima ancora aveva lavorato al progetto di ristrutturazione del padiglione Castagna. Il tecnico, che ha partecipato all’incontro, ha presentato i dettagli del piano rispondendo alle domande dei presenti.

Il nuovo strumento che regolerà gli interventi edilizi nel centro storico estendendo le norme urbanistiche ad altre zone dell’abitato di Macomer, che per costruire dovranno fare i conti con nuove regole, va in continuità con gli strumenti adottati dalle precedenti amministrazioni e completa la perimetrazione pianificata dalla Regione aggiungendo le zone “B” di completamento. «Il lavoro – ha spiegato l’assessore all’urbanistica, Segio Masia, – riguarda i 600 edifici presenti nella zona che sono stati classificati in altrettante schede nelle quali risulta lo stato dell’immobile in tutti i suoi aspetti». È come se a ogni casa fosse stata assegnata una tessera sanitaria con microchip che consente di accedere ai dati anagrafici, fiscali e alla cartella medica, ma anche alle indicazioni da seguire per qualsiasi tipo di intervento futuro. «Sono state valutate le attinenze al piano paesaggistico regionale – spiega l’assessore Sergio Masia – ed evidenziati gli interventi conformi e quelli non in linea con l’architettura storica della città. Sono state inoltre presentate alcune proposte di intervento». In poche parole, ogni scheda spiega come si può intervenire su ogni singola casa senza modificarne l’aspetto che la caratterizza. È però scontato che l’adeguamento del piano comporterà limitazioni negli interventi che soprattutto in zona di completamento si faranno sentire.

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