I cibi immancabili nel Natale dei sardi: ecco i magnifici 10
Dagli antipasti al dolce, cosa si mangia la sera della vigilia e nel pranzo del 25. E voi che menù avete scelto? Scriveteci su whatsapp al 349.2801429 o mandateci una mail a web@lanuovasardegna.it
Sassari Quali sono i cibi che non mancano nella tavola natalizia dei sardi? Tra cena della vigilia e pranzo del 25 dicembre abbiamo provato a stilare la top ten delle preferenze accostandone alcuni che quasi sempre vengono proposti insieme. Un elenco suscettibile di piccole variazioni sulla base dei gusti dei commensali o dell’area geografica di appartenenza. Ecco il nostro elenco.
Salsiccia e formaggio: serviti come antipasto, le fette del salume sono accompagnate da formaggio pecorino tagliato a tocchetti. Spesso salsiccia e formaggio sono proposti insieme alle olive, solitamente verdi e con il nocciolo.
Gamberi: sono spesso protagonisti del cenone della vigilia, preparati al forno oppure in tegame. Generalmente seguono un primo di pesce, come linguine alle vongole, con o senza bottarga, che a sua volta segue un antipasto di mare a base di cozze, in verde o in rosso, salmone affumicato e polpo con patate.
Porcetto: il re della tavola compare quasi sempre nel pranzo del 25, cucinato alla brace per chi può oppure al forno. Con lui non possono mancare le patate.
Agnello: al forno o in tegame (con carciofi, olive, finocchietto), è una presenza abituale nelle tavole dei sardi, come il porcetto prevalentemente nel pranzo del 25.
Ravioli: è il primo preferito da tanti, nella versione rigorosamente al sugo. Particolarmente apprezzati nel Nuorese. In Ogliastra i ravioli vengono sostituiti dai culurgiones al pomodoro oppure conditi con burro e salvia.
Pasta al forno: o lasagne, al sugo prevalentemente, ma anche nella versione vegetariana con carciofi. In ogni caso, una mattonella (o più) di bontà fumante.
Finocchi, carote e sedano: sono immancabili, per rinfrescare il palato e per fare una pausa di leggerezza e vitamine dopo la botta di carboidrati. Proposti insieme in un unico vassoio, solitamente vengono gustati nel pinzimonio con olio, sale e aceto (balsamico se piace).
Frutta secca (pistacchi, noccioline, semenze): non c’è festa senza la frutta secca per chiudere il pranzo o la cena di Natale, spesso da sgranocchiare durante l’apertura dei regali.
Mandarini: è il frutto del Natale, perché è di stagione e se ne trovano grandi quantità e perché, come sedano carote e finocchi, ha il magico potere di rinfrescare il palato messo a dura prova dalla bomba calorica.
Panettone e dolci tipici (papassini, tilicche, amaretti): il primo non manca mai, quasi sempre nella versione classica con canditi e uvetta. Con gli altri ci si sbizzarrisce a seconda della zona della Sardegna. E chi rinuncia al dolce perché a pranzo o a cena ha mangiato troppo, si rifarà a colazione.
E voi che menù avete scelto? Scriveteci su whatsapp al 349.2801429 o mandateci a una mail a web@lanuovasardegna.it