La Nuova Sardegna

Nuoro

Partiti sardi alla riscossa per l’unità indipendentista

di Sergio Secci
Partiti sardi alla riscossa per l’unità indipendentista

Siniscola, in un partecipato convegno si è parlato del futuro della Sardegna «L’indipendenza non è un obiettivo ma una condizione necessaria per agire»

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SINISCOLA. Prove tecniche di unità tra indipendentisti sardi. Nei giorni scorsi si sono incontrati a Siniscola tutti i partiti sardi, ad esclusione di Unidos di Mauro Pili . Oltre ai sardisti, che hanno organizzato il convegno, c’erano infatti il Partito dei Sardi, Sardigna Libera, ProgReS, Gentes, Sardigna Natzione, Libe.r.u., IRS, Fronte Indipendentista Unidu, Sardegna Possibile e i Rosso Mori oltre ad Anthony Muroni, impegnato nel lavoro di costituzione di un fronte nazionalitario che si riconosca nell’autodeterminazione. L’aula magna dell’istituto Oggiano era gremita e, partendo dal libro del politologo Carlo Pala “Idee di Sardegna”, si è discusso della possibilità di orientare l’azione politica di partiti e movimenti verso un’unica idea di Sardegna. Il punto è capire se c’è un modo per uscire da un impasse che blocca la Sardegna. Il moderatore Roberto Carta ha detto in apertura che il libro di Pala lancia una provocazione. «In questo momento storico forse la società sarda, rispetto a queste tematiche, è più avanti dei partiti che hanno il dovere morale di mettersi al passo allineandosi alle esigenze della gente». Giovanni Columbu, presidente nazionale del PSd’Az ha replicato che «l’indipendenza non è un obiettivo ma la condizione necessaria per poter agire in libertà e che destra e sinistra sono solo etichette». Pier Franco Devias di Liberu dice «che è difficile capire come si riesca a fare alleanze e trovare similitudini tra partiti nazionalitari e italiani piuttosto che tra gli autonomisti. Bisogna stare tra il popolo». Anche per Gianfranco Congiu, del Partito dei Sardi «al popolo bisogna dare risposte». Cristiano Sabino (FIU) va giù duro. «Da sempre ci è stata negata la conoscenza della nostra storia. Il conflitto c’è, dobbiamo unirci ed attrezzarci per vincerlo contro il polo italico». Bustianu Cumpostu di Sardigna Nazione parla di momento propizio: «Non perdiamo ora questo treno che sta attraversando l’Europa». A seguire gli interventi di tre esponenti che hanno accompagnato Michela Murgia nella sua esperienza politica alle ultime regionali. Marta Onnis (Sardegna Possibile) ha detto che «bisogna lavorare ad un progetto che metta al centro le questioni della Sardegna per dare speranza a chi cerca nuovi orizzonti». Gianfranco Sollai (Gentes) e Gianluca Collu (Progres) hanno ricordato che un primo tentativo di convergenza è stato fatto con la costituzione del tavolo “Alternativa Natzionale”. Claudia Zuncheddu (Sardegna Libera) ha sottolineato la necessità di evitare che «la Sardegna diventi una piattaforma energetica e militare». Nino Fronteddu, dei Rossomori, ha detto che «dobbiamo compiere uno sforzo di elaborazione programmatica anche con qualche rinuncia nell’interesse del popolo sardo». Per Angelo Carta, del Psdaz, infine, «bisogna aprire le porte a tutti». A nome degli studenti indipendentisti universitari Scida ha parlato il giovane Bernardino Pala. Anthony Muroni, infine, ha fatto un’ analisi in cui si è parlato della necessità di superare l’agenda politica italiana per aprirne una specificatamente sarda.

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