Alberghiero e Assl insieme per il controllo dei cibi
Un occhio di riguardo ai prodotti del territorio, alla filiera corta e alla stagionalità Tra gli scopi anche quello di educare i più piccoli agli alimenti più genuini
Diffondere tra i giovani la cultura di una sana e corretta alimentazione con un occhio di riguardo ai prodotti del territorio, alla filiera corta, alla stagionalità: l’Istituto alberghiero (Ipsar) di Tortolì ancora in prima linea nelle collaborazioni con gli enti ogliastrini. E questa volta è proprio il caso di dire: «L’Assl chiama, l’Alberghiero risponde». Comincia una nuova collaborazione tra il servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Assl e l’Istituto alberghiero di Tortolì (che conta oltre 600 iscritti). «L'iniziativa – è stato spiegato – voluta dai medici Andrea Loddo e Ignazio Dei (rispettivamente responsabile e dirigente medico Sian), e condivisa con il dirigente scolastico Nanni Usai, coinvolgerà gli studenti in un percorso di elaborazione creativa e divertente dei piatti dei menù da proporre nelle scuole dell'obbligo, con l'obiettivo di dare ulteriore valore al momento del pasto e, nel contempo, educare i più piccoli alla conoscenza dei cibi più genuini». Il progetto, coordinato da Sara Nieddu, docente di Scienze degli alimenti, ha trovato la piena disponibilità degli insegnanti tecnico pratici di enogastronomia e sala dell’Alberghiero: Luca Marongiu, Piergiorgio Cardia, Alessandro Tronci, Ercole Monni e Stella Doa. Saranno loro a guidare i ragazzi nella creazione dei piatti, sulla base delle indicazioni dei due medici dell’Ass di Lanusei «nel rispetto dei nuovi livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana (Larn)», e quindi di tutti gli equilibri necessari a garantire un’alimentazione salutare.
La scelta dell’Assl di rivolgersi alla scuola è finalizzata a fornire agli studenti competenze utili, attraverso originali percorsi di educazione alimentare e, nello stesso tempo, a creare un filo diretto tra il Sian e le famiglie.
«Attraverso le attività didattiche – è stato rimarcato – verranno inoltre valorizzati alcuni piatti tipici della cucina ogliastrina: culurgiones, anguli ‘e cibudda. Il progetto rappresenta inoltre un’ulteriore occasione per la scuola di interagire con le agenzie territoriali per un percorso educativo fortemente radicato sul territorio e con ricadute importanti per la salute. Il cibo e il gusto diventano così esperienze emozionali, che creano benessere. Al progetto seguirà un percorso di tipo laboratoriale, attraverso il quale i bambini saranno chiamati a sperimentare nuovi stili alimentari attraverso attività coinvolgenti».