La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, una laurea per sfidare la disabilità

di Valeria Gianoglio
Nuoro, una laurea per sfidare la disabilità

Valeria Sirigu il 12 discuterà la tesi: «Io e mamma siamo un messaggio di speranza per tante donne»

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NUORO. Tra qualche giorno, a Cagliari, davanti alla commissione del corso di laurea e al suo relatore, Leonardo Filippi, conquisterà non solo la laurea in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Le intercettazioni, il diritto alla riservatezza, e il diritto di cronaca”, ma anche una bella vittoria sulla vita. Perché gli studi in legge, fino al traguardo finale, Valeria Sirigu se li è dovuta sudare sfidando anche la sorte, la fatica, e la tetraparesi spastica che da tanti anni la costringe su una sedia a rotelle a causa di una malformazione congenita. Ma non le ha mai impedito di seguire le sue mille passioni. Il ballo e persino il pattinaggio in carrozzina, i viaggi che ha fatto con mamma Rita Sirigu, i libri, la cucina – non a caso è testimonial on line di un noto elettrodomestico tuttofare – e le battaglie per difendere i diritti delle donne e delle persone con disabilità. A cominciare da quella per sostenere la figura dell’assistente sessuale per i disabili fisici e intellettivi. «Perché la sessualità è un diritto di tutti – dice – e ogni disabile la esprime in modo diverso. Proprio per questo ci devono essere anche assistenti sessuali formati».

È un treno che non si ferma mai, Valeria Sirigu, e lo è anche quando scrive o racconta la sua vita, utilizzando un sintetizzatore vocale e le mille possibilità offerte dalla tecnologia. «Ho studiato Giurisprudenza – spiega – perché mi piacerebbe entrare in politica e cambiare il mondo». E in realtà, la laureanda nuorese, il mondo lo sta già cambiando e non poco buttando giù, uno ad uno, i tanti pregiudizi che circondano la disabilità, lo scetticismo che spesso accompagna come un fardello le sfide più coraggiose, i momenti di umano sconforto che sopraggiungono con la fatica. Ma quel treno di energia che si chiama Valeria, nei suoi primi 35 anni, insieme alla sua carrozzina, è riuscita davvero a fare di tutto: gli studi brillanti all’istituto Ragionieri, nella sezione Programmatori, due stage tra Comune e tribunale, l’Erasmus in Spagna, i primi tempi da universitaria a Cagliari, nella casa dello studente e con l’aiuto di un assistente.

E poi i viaggi, tantissimi viaggi con mamma Rita Sirigu ma non solo. «A mamma devo tutto – dice Valeria – perché la mia è la storia di una giovane donna con una grave disabilità e figlia di una madre nubile. Una madre che ha fatto tutto da sola perché la figlia si realizzasse e potesse studiare e affermarsi. Mia madre è un bellissimo messaggio di speranza per altre donne meno fortunate di noi. Voglio dire a tutte le donne che non devono mai avere paura e vergogna del giudizio degli altri, anche riguardo alle loro scelte di vita. Bisogna essere coraggiose e andare sempre avanti».

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