La Nuova Sardegna

Nuoro

Un murale per il formaggio da record

di Sergio Secci
Un murale per il formaggio da record

Loculi scommette sulla tradizione culturale e sul mondo delle campagne

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LOCULI. Nel mese di luglio dello scorso anno, Loculi era entrato nel Guinnes dei primati in quanto sede della manifestazione che aveva portato alla realizzazione della forma di formaggio più grande del mondo. Il “Gigante del Cedrino” era stato battezzato il gigantesco pecorino che alla bilancia aveva registrato ben 589,5 chilogrammi, con 165 centimetri di diametro e 60 centimetri di altezza. Con 12 mesi di stagionatura, il formaggio di pecora conferito alla cooperativa la Rinascita, era entrato ufficialmente nel Guinness World Record come il più grande mai prodotto nel mondo. Un record da tenere vivo nella memoria, e per questo motivo, nei giorni scorsi, sulla strada provinciale che attraversa il piccolo centro della valle del Cedrino, è stato realizzato un murale realizzato da Stefano Pani di Orroli che ricorda l’evento del 19 luglio scorso quando Loculi, il caseificio La Rinascita e tutti i soci della coop so no saliti alla ribalta internazionale per il prestigioso record. «Con questo dipinto abbiamo consacrato un evento che resterà nella storia del nostro paese – dice il sindaco Alessandro Luche –. Il murale fa parte di un progetto che è completato con l’allestimento nella casa museo de “Sas artes e mestieris” di una mostra sulla vita agropastorale e sulla lavorazione del formaggio. Nostra intenzione è creare in paese una sorta di viaggio itinerante sulla storia legata alle nostre tradizioni culturali e al mondo delle campagna. Una maniera di portare i tanti visitatori che nel periodo delle vacanze soggiornano lungo la costa a spostarsi verso l’interno, per trovare la genuinità della gente locale e conoscere i nostri prodotti che sono un’eccellenza alimentare. Un viaggio – aggiunge il sindaco – per toccare con mano il lavoro dei nostri allevatori e assaporare il gusto dei tanti prodotti che derivano dal latte di ovini e caprini che pascolano nel nostro territorio. Spero – conclude Luche – che questo progetto possa essere condiviso dalle aziende locali affinché, soprattutto i giovani, facciano investimenti per portare avanti i prodotti tradizionali ma in un’ottica di mercato internazionale».

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