Nuovi premi per la star nuorese del piano Pier Paola Porqueddu
Gli ultimi successi internazionali: «Prima o poi tornerò a casa. Mi manca»
NUORO. Per la radiotelevisione svizzera è stata la più brava pianista nel programma “Discotec”. Tanto da richiamare l’attenzione dei discografici della “Halidon Music”, le cui play list mettono insieme 250 milioni di visualizzazioni, sui social. Lei, Pier Paola Porqueddu, 46 anni, di Nuoro, però non è fissa in quell’affermazione e nella gara a proporla con pezzi di Bach, Chopin, Beethoven o il suo preferito, l’austriaco Franz Joseph Haydn. Dopo 40 di musica, il sogno è il ritorno a Nuoro, per insegnare ai ragazzi: «Vorrei trasmetter loro – dice la pianista – la mia passione per la musica, in cui ritrovarsi in ogni momento della vita».
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Cittadina di Imola da un paio di decenni, ha oggi interessi professionali che sconfinano sino alla Puglia, dove tiene lezioni nel conservatorio di Rodi Garganico. Un pezzo della Sardegna, che gli manca, lo riassaporerà ad agosto, con i concerti in Costa Smeralda: «Per il momento – spiega Porqueddu – la data confermata è il giorno di Ferragosto, a Porto Cervo». L’appuntamento tra i santuari della vacanza di lusso non sarà una novità. Vi si è già esibita, così come ha tenuto concerti a Nuoro. Altre tappe per la pianista sarebbero potute materializzarsi ora in giro per il mondo, a iniziare dal Giappone. Ma ha declinato: «Prima di tutto viene la famiglia e i tre figli. Avrei dovuto assentarmi da casa». Gli spettacoli sono sempre in un gradino sotto, oggi così come 20 anni fa: «L’insegnamento è stata la mia attività preferita – sottolinea – perché amo stare con i ragazzi. Credo che in ciò non sia irrilevante la passione, oltreché per la musica, per la psicologia, la filosofia, la pedagogia». Si divide tra il conservatorio e le lezioni nelle scuole civiche della Romagna. Quasi a ripercorrere il suo cammino. «Ho iniziato a sei anni. I miei genitori – ricorda – mi regalarono un pianoforte e da lì non mi sono più fermata». In quel momento sono iniziati anche i sacrifici: «Dopo la scuola, il pomeriggio anche cinque ore di lezione, con un maestro toscano». Per sviluppare il talento un viaggio settimanale dai pianisti di Cagliari, che poi l’accoglierà nel suo conservatorio. Frequenta anche l’Accademia di Pescara e Santa Cecilia, a Roma. Tra una tappa e l’altra recupera vuoti tra i fondamentali, per presentarsi preparata e vincente ai concorsi: «Ne ho fatti diversi, in giro per l’Italia – spiega ancora – ma sinceramente non è il massimo per me. Non concepisco che l’abilità sia provata in una selezione. Forse si può mettere sotto esame la tecnica, ma non il sentimento e le sensazioni che vengono trasmessi in un’esibizione». Tutto in linea con la personalità dell’artista nuorese, insofferente davanti alle strutture musicali troppo strette e decisa a fare sua l’opera, «sempre con molto rispetto per l’autore», chiarisce. Meglio in un ambiente intimo, che nel grande teatro, «dove il musicista non si arricchisce del contesto, dell’atmosfera, per me connaturata all’interpretazione». Da Imola fissa un appuntamento con Nuoro: «Prima o poi, ci farò ritorno. È la mia terra, mi manca tanto». L’ultima novità sono le registrazioni per “Halidon Music”: «La prossima settimana uscirà una mia proposta di un’opera per ragazzi, di Vinciguerra. Mentre sono già sulla piattaforma i “24 preludi” per pianoforte di Chopin».
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