La Nuova Sardegna

Consiglio dei ministri

Aggressioni ai prof, ok all’arresto in flagranza: «Gli insegnanti non si toccano»

Aggressioni ai prof, ok all’arresto in flagranza: «Gli insegnanti non si toccano»

Educazione sessuale a scuola solo con il consenso dei genitori. Valditara: «Le famiglie devono essere informate»

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Sassari Via libera in Consiglio dei ministri all'arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Inoltre c'è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione. «Un insegnante, un dirigente scolastico non si toccano. Un educatore che lavora per i nostri figli non si tocca». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara nella conferenza stampa al termine del Cdm che si è riunito oggi 30 aprile. L'arresto in flagranza non si estende ai minori, ha specificato Valditara che ha ricordato come, rispetto al passato, «nel 2024 e con una tendenza che si conferma nell'anno scolastico in corso, sono soprattutto i genitori che aggrediscono docenti e dirigenti».

Importanti novità anche in materia di educazione sessuale: i genitori dovranno fornire un consenso in forma scritta e preventivo se intendono consentire che i loro figli seguano a scuola iniziative didattiche legate a temi sensibili come la sessualità, come attività extra curriculari e ampliamento dell'offerta. Se i genitori negano questo consenso, la scuola deve prevedere attività alternative per gli studenti. I genitori dovranno essere informati sulla base di preventive informazioni che vanno fornite e che devono essere relative ai soggetti esterni che partecipano, al materiale didattico e alle finalità proposte. In caso di coinvolgimento di esperti esterni, occorrerà anche la delibera del Collegio dei docenti previa autorizzazione del Consiglio di istituto. Nella scelta di associazioni o formatori esterni andranno inoltre tenuti presenti i criteri di selezione fissati dal Collegio docenti per la comparazione e la valutazione dei loro titoli, oltre che della loro comprovata esperienza professionale, scientifica o accademica. Per le scuole dell’infanzia e della primaria i temi affrontabili «sono solo quelli contenuti nelle indicazioni nazionali, e cioè biologia, corpo umano, riproduzione biologica».

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