La Nuova Sardegna

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Arte

Vedete questa tavola di Giotto? Sarà al museo Man di Nuoro dal 24 novembre


	La tavola di Giotto "Due apostoli"
La tavola di Giotto "Due apostoli"

In un dialogo ideale tra passato e presente, “Due apostoli” verrà esposto accanto a “Concetto spaziale” di Lucio Fontana

24 ottobre 2023
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Nuoro Lo scontro tra Provincia e museo Man ha rischiato di far saltare una mostra straordinaria in programma dal 24 novembre. In via Satta infatti è previsto l’arrivo di una preziosa tavola di Giotto, i “Due apostoli”, prestito della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. L’opera ha un fondo d’oro ed è proprio questo colore a metterla in relazione, in un dialogo ideale fra passato e presente, con un “Concetto spaziale” di Lucio Fontana, in arrivo dal museo Mart di Rovereto.

Il Man, è scritto nelle note di presentazione dell’evento, intende indagare il nesso che, a distanza di secoli, collega la ricerca spaziale di Lucio Fontana con il valore dello spazio nelle composizione di Giotto, unitamente alla presenza fortemente simbolica del colore oro nella sua reificazione dell'infinito e dell'altrove.

«Il dialogo proposto in mostra – proseguono le note – attinge a una lunga letteratura concentrata su corsi e ricorsi di quella magnifica ossessione della pittura per la rappresentazione dell'assoluto, affrontata scientificamente da grandi studiosi, fra cui Georges Bataille, Lionello Venturi, Jean-Paul Sartre, Michael Baxandall, Jean Servier, Luigi Carluccio. Una tensione verso l’infinito e il trascendente accomuna antichi e contemporanei e rende il dialogo fra Giotto e Fontana significativo e puntuale nel senso di un affondo esemplificativo, minimalista quanto intenso, fra le pieghe di questo tema di studio dell'arte universale. La pittura delle icone presuppone, non a caso, una metafisica delle immagini e della luce che nel Novecento trova eredi sensibili. Ed è a questa metafisica che autori come Wildt, Carrà, Casorati e poi Melotti e Fontana, oltre a maestri internazionali del calibro di Rothko o Yves Klein, hanno guardato, rivolgendosi persino all'uso dell’oro come veicolo verso l'astratto, verso il sacro».

La mostra nasce da un’idea di Chiara Gatti, direttrice artistica del Man.

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