Le domus de janas sognano l’Unesco col progetto del Cesim
Anche gli studenti del “Fermi” lanciano la sfida
Nuoro Gli studenti del liceo Scientifico “Enrico Fermi” tifano per l’ingresso delle domus de janas nel patrimonio Unesco. Lo fanno partecipando al progetto proposto dal Centro studi identità e memoria (Cesim), che punta alla sensibilizzazione e alla conoscenza del tema attraverso laboratori manuali, seminari ed incontri a tema storico e archeologico.
Il focus sono proprio le domus de janas, sono ben 35 quelle dislocate su tutto il territorio regionale e inserite nella tentative list dell'Unesco con la candidatura effettuata nell'aprile del 2021.
L’obiettivo riconosciuto di questo anno scolastico nel quale il progetto viene proposto ancora una volta, è proprio quello di continuare a pubblicizzare il progetto stesso e fare formazione coinvolgendo le comunità nel lungo percorso che vede la Sardegna affrontare una vera e propria sfida che punta all’ottenimento di un’altra ricchezza ambientale inserita tra i patrimoni dell’umanità.
Nello specifico, il progetto ha coinvolto gli alunni del liceo Scientifico “Enrico Fermi”, in un viaggio appassionante contornato dalle esperienze artistiche e di scrittura creativa. Tutte le esperte che hanno coordinato gli incontri fanno parte del Cesim, guidato da Giuseppa Tanda.
Le conferenze di entrambe le giornate, sono state tenute dall'archeologa Sara Mameli. Quella di ieri, con l'intervento dell’archeologa Carmen Delogu. Il laboratorio di scrittura creativa sulle leggende delle janas è stato tenuto invece lo scorso 25 ottobre da Cristina Muntoni, esperta di antropologia culturale.
Quello con a tema l’archeopittura preistorica, dall'artista Angela Demontis. Tantissimi gli studenti che hanno partecipato all'iniziativa, tutti delle prime classi dei corsi A, C, H, P e Q, guidati dalle docenti Mariella Sanna, Antonella Coda, Anna Rosa Cidda, Alessandra Marras e Salvatora Carboni.
«I ragazzi – commenta Sara Mameli del Cesim – hanno partecipato con molto interesse, soprattutto nelle esperienze laboratoriali. Sensibilizzare i più giovani a temi come questo, è un aspetto importante e devo dire che dalle scuole superiori dell'isola continuiamo a cogliere segnali positivi. All'inizio – prosegue l’esperta – sembra quasi che i più giovani non conoscano del tutto questi aspetti della Sardegna, ma poi se ne innamorano, approfondiscono e fantasticano mettendo alla luce tutte le loro capacità».