Per i 25 anni del Man 1000 visite e tanti giovani
Nuoro, successo per la settimana di ingressi gratuiti ed eventi
Nuoro Le spiegazioni sulle opere d’arte esposte si mischiano al linguaggio del corpo: sguardi verso l’alto, mani tra i capelli, sorrisi per mascherare l’imbarazzo, mentre si racconta Nivola, Chironi, Giotto o Pininfarina. Le studentesse e gli studenti del liceo Fermi si sono dimostrati ottimi e simpatici ciceroni. Tra i protagonisti del 25esimo del museo Man di Nuoro ci sono loro, i giovani che hanno accompagnato centinaia di visitatori nei tre piani di mostre. «Entusiasti loro e noi», commenta la direttrice Chiara Gatti. Il bilancio della settimana di apertura a ingresso gratuito e con attività collaterali, per festeggiare le nozze d’argento del museo, è positivo. «Una media di 180 ingressi al giorno», per ammirare le esposizioni ma anche per conoscere la storia della struttura. Una storia cominciata nel 1999 con la prima mostra per lo scultore spagnolo Eduardo Chillida e il pittore nuorese Gino Frogheri. A raccontare, anzi meglio, illustrare, la quantità di arte transitata sulle pareti del museo di via Satta, ci sono anche le installazioni su tutto il corso. Sopra le teste, le gigantografie delle locandine più importanti. Joan Mirò, Pablo Picasso, Marc Chagall, Vivian Maier, Guido Guidi, Egon Schiele, Henri de Toulouse-Lautrec. «I gruppi scolastici che hanno accompagnato i visitatori hanno fatto un grande lavoro di approfondimento – osserva Gatti, che oggi dirige il Man e ne eredita il passato (recente) glorioso –. E soprattutto, hanno accolto i loro coetanei». Tante scolaresche, in generale tanti «under 30» hanno varcato l’ingresso della struttura negli ultimi giorni. Merito anche delle esibizioni del liceo musicale – che culmineranno stasera con un concerto di solisti. «Un momento che è piaciuto particolarmente è stato poi il djset ospitato nella sala con l’installazione di Pininfarina», con le forme futuristiche in allumino a inglobare tutti i presenti. Ad attirare l’attenzione dei più, inoltre, è stata l’iniziativa di shooting fotografico a cura di Massimo Locci. Ogni giorno, dalle 16 alle 18, il fotografo della Nuova Sardegna ha messo in piedi un piccolo set con sfondo giallo e cavalletto con una tela dipinta, per posare direttamente insieme a opere d’arte. Una di Carmi e una di Ciusa. Locci ha realizzato 153 ritratti, «c’è chi è arrivato proprio per quello e si è vestito a tema», racconta la direttrice. Hanno risposto all’appello tutte le fasce d’età, lo hanno permesso anche i diversi caratteri delle mostre. Al piano terra il trittico Fancello, Pintori, Nivola, al primo Cristian Chironi, all’ultimo piano una sala dedicata ai quadri di Giotto e Fontana messi in relazione dal tema dell’oro e poi, appunto, la stanza-opera in combinazione tra l’azienda di design automobilistico già citata e Patrick Tuttofuoco. «Mostre che hanno intercettato tre diversi tipi di pubblico, è una formula che ci piace, riesce a tenere alta l’attenzione e continueremo su questa strada anche in futuro». Nel futuro più prossimo cosa c’è in programma? «Torneremo a esporre la collezione storica del museo». Man come epicentro dell’attrattiva della città. Esiste un micro-turismo incentivato proprio dal museo, «gli avventori della domenica». Anche se Gatti parla di «cuore radiale», che magari parte sì dal Man ma coinvolge tutto il circuito di strutture concentrate in poche centinaia di metri al centro storico. © RIPRODUZIONE RISERVATA