La Coldiretti Nuoro-Ogliastra sulle tracce del Nobel con “In agriturismo con Grazia”
Da Oliena a Lollove, da Osidda a Sadali: biodiversità e produzioni locali al centro del progetto di Terranostra
Nuoro La guida di Grazia Deledda per scoprire il territorio con le sue ricchezze. La Coldiretti Nuoro-Ogliastra vi ha legato il progetto che coinvolge tre borghi della provincia (Lollove, Osidda e Sadali) e alcuni agriturismi. Quattro giorni fa un primo appuntamento Oliena, nell’azienda “Camisadu”, sulla vecchia strada per Orgosolo. Si è parlato di biodiversità e fitoalimurgia, parola complicata per ricordare il cibo dei poveri a base di erbe spontanee. Il progetto è alla terza annualità. Unisce cibo, cultura e territorio. «In ogni luogo offriamo un circuito esperienziale, per conoscere profumi e sapori, insieme alla storia della località», spiega Silvana Sedda, a capo dell’organizzazione con l’associazione Terranostra, che riunisce gli agriturismi con la bandiera gialla della Coldiretti.
Una giornata immersi tra i piatti e i saperi del borgo che ospita i visitatori, è il programma per ogni tappa. Nei tre borghi del progetto l’appuntamento è per l’avvio dell’autunno: «I pacchetti, comunque – aggiunge Sedda – sono già stati preparati e li metteremo in vendita nelle agenzie turistiche».
Un racconto guidato dalle informazioni, su ambiente, cultura e territorio, seguendo le pagine dei romanzi di Deledda. Ricche di richiami alla natura, alla flora, agli usi a questa legati tra le comunità. Il cicerone è Franca Carboni, medico, studiosa del premio Nobel. Che ha iniziato a trattare di questo binomio, tra letteratura e ambiente, nella serata vissuta a Oliena : «Deledda ha il pregio di raccontare le storie quotidiane delle persone, di come vivono e si muovono. Le sue descrizioni botaniche sono precise – ha aggiunto Carboni – e questo contribuisce a fare dei suoi romanzi degli spaccati della natura, così da essere fonte di conoscenza dell’ambiente e di come l’uomo l’ha vissuto, al tempo della scrittrice». Il viaggio naturalistico targato Deledda è anche un espediente per puntare l’obiettivo sul patrimonio che il territorio sardo ha di erbe e piante: «Il 65 per cento delle biodiversità europee le troviamo in Sardegna», ha ricordato Alessandro Serra, direttore della Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Ciò per evidenziare quanto sia opera meritoria (e suscettibile di patrimonializzazione) la conoscenza e la tutela, «in un tempo in cui il sistema globalizzato vorrebbe livellare ogni cosa». Tanto importante da dedicarvi proprio la prima tappa del percorso in “In agriturismo con Grazia”, nell’azienda turistica che i coniugi Costantino Puggioni e Graziella Fele gestiscono dal 1996. In un convegno in cui endemismi e fitoalimurgia s’intersecano, sino a unirsi: «Le nostre comunità – ha spiegato il medico Carboni – hanno spesso impiegato le erbe selvatiche come base dei rimedi terapeutici contro le malattie e come alimento. Oggi vi è un ritorno, in qualche modo – ha aggiunto – considerato il valore centrale dato al cibo di qualità per la salute della persona».
La stessa Regione nel 2014 ha legiferato per tutelare la biodiversità, contro chi (è il caso di una multinazionale) ha cercato di acquisire notizie sulla genetica delle piante, per creare un business nel campo sanitario e della buona tavola: «Fortuna che l’operazione è stata bloccata», ha rimarcato Puggioni, da qualche mese nella commissione regionale per la salvaguardia della biodiversità. Nel campo delle specificità sarde, legate alla flora selvatica, le stesse pietanze a base di carne bovina, di pecora o capra, che rilanciano il profumo del ginepro o dell’olivastro nel cui spiedo sono state arrostite. Le si andrà a ritrovare nel viaggio che la Coldiretti ha unito alle storie narrate da Deledda, negli appuntamenti di Lollove, Osidda, Sadali.