La Nuova Sardegna

Nuoro

La protesta

Eolico, i progetti si moltiplicano: sindaci e comitati in campo a Nuoro

di Francesco Pirisi
Eolico, i progetti si moltiplicano: sindaci e comitati in campo a Nuoro

Folla all’Exmè in vista di una manifestazione sulla Nuoro-Arbatax. «Non siamo contro le rinnovabili, ma non svendiamo il nostro territorio»

27 giugno 2024
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Nuoro La provincia dice “no” alle pale da 240 metri per produrre l’energia dal vento. Si teme lo stravolgimento del territorio, sino alla perdita della stessa identità del popolo. L’hanno ribadito gli oltre 300 cittadini che hanno gremito la sala dell’Exmè, nell’incontro promosso dai sindaci e comitati popolari. Riunione conclusa con la decisione di promuovere una manifestazione sulla statale Nuoro-Arbatax. Da tenere in tempi rapidi, anche perché i progetti dei parchi eolici sembrano destinati a moltiplicarsi. E già in grado di togliere il sonno ai sindaci, che ricevono le comunicazioni su interventi in pratica già cantierabili. «Tra noi si è sviluppata come una fobia, per il timore di altri progetti», ha detto il sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu. Le colline tra Oliena, Orgosolo, Nuoro e Orani sono già il sito di due parchi. Uno dei due potrebbe saltare perché a meno di 30 chilometri dal centro dell’Einstein telescope, il centro per la misurazione delle onde gravitazionali, di Lula. Il secondo invece cammina spedito.

Una pala sarebbe dirimpettaia al santuario di monte Gonare. L’ha detto il primo cittadino di Orani, Marco Ziranu, con tono preoccupato: «Una struttura in ferro alta quasi quanto la torre Eiffel, su un colle di 700 metri, proprio davanti al santuario medioevale». La pala è dentro un parco previsto sulle creste che si fronteggiano ai lati della bretella che dalla “389” porta a Orani. «Ci opporremo, certo – ha aggiunto – ma gli strumenti giuridici a nostra disposizione sono deboli. Anzi, rischiamo di essere chiamati in giudizio per aver contrastato una norma di legge». La stessa situazione in cui, dopo Nuoro, Oliena, Orgosolo e Orani, potrebbero ritrovarsi a lottare altri comuni.

L’ha paventato durante l’incontro Maurizio Fadda, del comitato nuorese: «Nella prima metà dell’anno alcuni progetti sono già stati messi a terra e altri avanzano a cadenza di 15-20 giorni. La previsione è di installare 4.500 nuove pale nell’isola – ha spiegato – da aggiungere alle 1.082 in funzione». Ma potrebbe non essere neppure la cifra finale. Numeri nei quali i sindaci vedono chiara un’azione speculativa, un giro d’affari di 8 miliardi.

«Coloro che presentano i progetti sono aziende con 10mila euro di capitale – ha ricordato il sindaco di Orgosolo, Pasquale Mereu – per investimenti che invece valgono centinaia di milioni. Tutto fa presupporre – ha aggiunto – che alle spalle ci sia la criminalità organizzata». Gli espropri sarebbero imminenti. Gli amministratori civici hanno avanzato la proposta di rivolgersi alla corte di giustizia di Lussemburgo, «perché violano la norma sul rispetto dei luoghi e delle persone».

Il decreto Draghi, al contrario, avrebbe dato campo libero alle pale. Con la previsione che la Sardegna produca 6 giga watt. «Per i nostri bisogni ne sarebbero sufficienti 2 – ha spiegato Pier Franco Devias, del partito Liberu – ma ci troviamo costretti a osservare quell’imposizione». Per poi proseguire: «La Sardegna già da oggi ha una produzione che supera del 40 per cento il proprio fabbisogno e, tra l’altro, in Italia si assiste a una riduzione dei consumi». Sindaci e comitati non credono alla moratoria, che porta avanti la Regione: «Sarà impugnata, come quelle di altre regioni». Tanto che nel Nuorese si vorrebbe spostare l’obiettivo sul governo: «Non siamo contro le rinnovabili – ha rimarcato Congiu – ma non possiamo permettere che il nostro territorio sia violato dagli speculatori. Va fatta una valutazione delle esigenze di energia e su quella il piano degli interventi». Così sindaci e cittadini, in quella che sembra prospettarsi come una nuova Pratobello.

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