Via Catte, dopo l’incendio parte la caccia dei punti a rischio rogo
Nuoro, i vigili del fuoco monitorano parchi fovoltaici e centraline in diverse zone del capoluogo
Nuoro Le lingue di fuoco che si alzano dal cortile del palazzo, gli scarti del cantiere con le fiamme intorno, diversi residenti nel panico, alla vista del fumo e del rogo che si avvicina pericolosamente alla facciata. Come hanno stabilito i vigili del fuoco, a far evitare danni ben più consistenti, l’altro pomeriggio, in un palazzo della centralissima via Catte, è stato un dettaglio non di poco conto: i pezzi di “cappotto termico” rimasti nella parte bassa del condominio erano ignifughi, come prevedono le norme nel campo dell’edilizia. In caso contrario la situazione sarebbe andata in modo decisamente diverso, idem i danni conseguenti. Ma insieme a questo aspetto tecnico, il giorno dopo l’incendio che ha richiamato le attenzioni di tantissimi nuoresi in una strada a due passi da via Manzoni e dal cuore della città, dopo la bonifica del cortile interessato dal rogo gli sforzi dei vigili del fuoco sono rivolti alla ricerca delle cause dell’incendio. E in parallelo anche sul fronte prevenzione. Quanto al primo aspetto, la caccia alle cause è ancora aperta a ogni possibilità. Né, dal comando provinciale di Funtana buddia, escludono che all’origine di tutto vi sia stato un momento di distrazione di qualche passante. Come un fumatore distratto, o poco civile, che magari ha gettato a terra un mozzicone di sigaretta ancora parzialmente acceso. E potrebbe essere stato proprio quello, a innescare le fiamme partite dal materiale lasciato nel cortile del palazzo di via Catte. Gli stessi vigili non escludono, tuttavia, che il fuoco possa essere stato appiccato da qualcuno in modo volontario. L’autore potrebbe essere stato un ragazzino in vena di scherzi e incapace di valutare bene le conseguenze di certe azioni. Certo è che con l’arrivo del caldo estivo, e dopo l’ultimo incendio, i vigili del fuoco hanno intensificato in città una campagna di controlli accurati dei punti potenzialmente più a rischio rogo. E tra questi ultimi, oltre alle solite sterpaglie, rientrano in particolare i parchi fotovoltaici e i punti di ricarica delle auto elettriche.
A rischio, confermano gli uomini del comando provinciale dei vigili del fuoco, guidati da Giampaolo Lampis, sono soprattutto le batterie di accumulo. Per evitare che diventino a rischio fuoco, dicono , «bisogna installarle in locali che siano sicuramente areati». Ma tra le altre accortezze da seguire, soprattutto con l’avvio del periodo più caldo dell’anno, per i vigili del fuoco rientra il consiglio di «non utilizzare fiamme libere o fumare in prossimità di scarti di cantiere e di cappotto, e di accertarsi, inoltre, che i pannelli siano quelli certificati con una classe approvata di reazione al fuoco».