Peculato e falso, Roberta Barabino in aula col marito a Nuoro: «Chiedo perdono»
L’ex amministratrice di sostegno di Oliena ha dichiarato di voler mettere a disposizione i suoi beni per risarcire le parti civili
Nuoro Seduta in udienza, con le lacrime agli occhi, ha ammesso le sue colpe e ha chiesto di nuovo perdono. E ha anche aggiunto che metteva a disposizione i suoi beni per risarcire le parti civili. Si è conclusa nella tarda mattinata di oggi, 5 luglio, l'udienza davanti al gup che vede l'ax amministratrice di sostegno di Oliena, Roberta Barabino, e il marito Graziano Coinu, a giudizio per peculato, falso e autoriciclaggio, per avere, in sostanza, utilizzato i soldi dei suoi assistiti per fini impropri e personali.
Nell'udienza di oggi hanno discusso anche le parti civili. Che hanno chiesto al giudice, in sostanza, di non disporre la confisca dei beni, chiesta dal pm, perché nel caso i beni sarebbero incamerati dallo Stato, e non dalle parti civili.
La difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci, ha discusso sulla definizione ed entità della pena. E, citando anche casi precedenti, ha chiesto una pena più contenuta rispetto ai 14 anni sollecitati dal pm. Repliche e sentenza il 17 luglio.