La Nuova Sardegna

Nuoro

Trapianti

Ovodda, muore un 92enne: la famiglia dona gli organi

di Francesco Pirisi
Ovodda, muore un 92enne: la famiglia dona gli organi

Le buone condizioni generali dell’anziano hanno permesso il gesto

20 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Ovodda La provincia si dimostra ancora generosa nella donazione degli organi. Nei giorni scorsi è stato espiantato un 92enne di Ovodda, deceduto dopo un periodo di malattia. Uno degli organi è stato destinato a un paziente in attesa di trapianto, che si vedrà così salva la vita, dopo un tempo di pesante incertezza. La notizia è arrivata a stretto giro all'attenzione dei responsabili dell'associazione trapiantati Sardegna Odv, capeggiata dal nuorese Graziano Verachi. Che ha subito affidato ai social la soddisfazione del sodalizio: «La generosità della nostra comunità viene confermata ancora una volta». Il sodalizio ha accomunato in un solo pensiero il valore di una vita che rinasce e il cordoglio per la scomparsa del 92enne barbaricino. Preso atto che ormai erano esaurite le possibilità di una ripresa del loro congiunto, i familiari hanno aderito all'invito di donare gli organi, uno dei quali ancora in buone condizioni. Quello giusto per il paziente ricevente. Per il quale è finito nel modo auspicato il tempo dell'iscrizione nella banca dati delle donazioni, che opera a livello nazionale, mettendo in collegamento potenziali donatori e pazienti che hanno bisogno di uno o entrambi i reni, di un cuore nuovo o, ancora, del fegato, del pancreas.

In Italia sono circa 8mila pazienti. Ancora tanti rispetto ai pur considerevoli trapianti, che l'anno scorso sono stati 4462, a fronte di 2042 donatori. Dai dati la conferma che da ognuno dei pazienti sono stati prelevati più organi. Reni e fegato, prima di tutto, ma anche cuore e pancreas, in ordine di richiesta. E poi trapiantati in diverse strutture ospedaliere della nazione. Compresi alcuni interventi al Brotzu, di Cagliari, l'unico ospedale con un centro attrezzato per i trapianti. Presidio proprio per questo sul quale s'incentrano le attenzioni dell'associazione regionale: «Ci preoccupa il ridimensionamento del centro specializzato del Brotzu – hanno spiegato Verachi e gli altri dirigenti – che ha subito una riduzione dei posti letto. Discorso da allargare al “day-hospital” e alla struttura per la terapia semi-intensiva, che avrebbe dovuto accogliere i pazienti subito dopo il trapianto”. Da anni il sodalizio combatte una lotta anche per l'apertura al San Francesco di Nuoro di un ambulatorio dove i trapiantati di fegato possano fare i controlli. «Alcuni anni fa sembrava ormai fatta, poi con l'amministrazione regionale di Christian Solinas tutto è caduto nel dimenticatoio», ha denunciato da poco Luigi Bellu, trapiantato, di Nuoro, fondatore del sodalizio. Ma i volontari non si fermano. Soprattutto con la sensibilizzazione alle donazioni.

La promozione prima di tutto nelle scuole: tra dicembre e marzo di quest'anno si sono svolti seminari con i ragazzi a Oliena, Siniscola e Seui. «Gli incontri proseguiranno nel prossimo anno scolastico, con l’ interviene della dottoressa Pietrina Ticca, responsabile del centro trapianti del San Francesco», ricorda Verachi. Senza dimenticare che lo stesso lavoro viene svolto in altre zone della Sardegna. La provincia di Nuoro nel 2022 si è piazzata al primo posto in Italia per il favore alle donazioni. Il dato nel rapporto Indice del dono del Centro nazionale trapianti. Molto bene anche la provincia nel suo complesso, che sempre due anni fa è stata in testa alla classifica nazionale. Tra i comuni medi e piccoli spicca l'alta propensione al consenso di Dorgali, Cardedu e Atzara.


 

In Primo Piano
Agricoltura

Ecco le proposte di Confagricoltura e Coldiretti per battere la crisi idrica

di Andrea Sini
Le nostre iniziative